Viaggio tra le tasse delle imprese. A Mortara rifiuti-selvaggi fa alzare la Tari. Ritocco all’Irpef

Un incremento di circa il 10% riguardante la Tari, dettato dalla cattiva abitudine degli abbandoni “selvaggi” di rifiuti, e un ritocco delle aliquote Irpef, pur con alcuni importanti distinguo, tra cui la conferma dell’esenzione entro i 12 mila euro di reddito. Prosegue il nostro viaggio nel complesso mondo della tassazione sul territorio: tappa, questa volta, a Mortara, il secondo comune più popoloso del territorio lomellino dietro alla sola Vigevano. In primis, le casse del Municipio: a fronte di quanto appena esposto, si è parlato di un gettito superiore di 200 mila euro per quanto concerne l’addizionale Irpef (fino al 2018 da questa imposta giungevano 780mila euro al Comune, ora si sfiorerà il milione), ulteriori 200mila arriveranno dai rifiuti. Ma entriamo maggiormente nel dettaglio.

IRPEF: LE ALIQUOTE
Da 12mila a 15mila euro annui di reddito l’Irpef è salita quest’anno da 0,3% a 0,4%, da 15mila a 28mila l’Irpef è passata da 0,5 a 0,55%, da 28mila a 55mila si è andati da 0,6% a 0,7%, da 55mila a 75mila da 0,7% a 0,79%, oltre i 75mila rimane l’aliquota dello 0,8%. Per la maggior parte dei mortaresi, l’incremento sull’imposta è compreso tra i 7 e i 22 euro. «Restiamo uno dei comuni con le aliquote più basse – sono le parole di Margherita Baletti, assessore a finanze e tributi, oltre che al personale – in quanto abbiamo voluto mantenere la differenziazione legata al reddito, mentre in molti altri centri lo 0,8% è applicato a tutte le fasce. Abbiamo inoltre voluto fortemente mantenere la soglia di esenzione tra 0 e 12 mila euro, che riteniamo molto importante in quanto va a sostenere le fasce più deboli della popolazione». Confermate invece, senza alcuna variazione rispetto allo scorso anno, le tariffe riguardanti Imu e Tasi, che riportiamo nelle tabelle qui presenti:

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ARI: LA PIAGA DEGLI ABBANDONI
«Abbiamo purtroppo dovuto dar vita a un piccolo aumento della Tari – aggiunge l’assessore Baletti – a causa dei tanti abbandoni. In generale, inoltre, è aumentato anche il costo dello smaltimento a quintale dei rifiuti. Ma il problema degli abbandoni “selvaggi” resta quello principale, c’è poco da fare. E il recupero ha un costo non indifferente. C’è senza dubbio bisogno di una maggiore coscienza comune per andare a risolvere questa problematica».

Tuttavia la sensazione è che questa sia una sorta di fase di transizione, in quanto sono diversi – a proposito di rifiuti – i temi sul tavolo: «Con l’avvento del “sacco rosso” del Clir, che consente l’accorpamento di alcuni materiali (carta, plastica e lattine, le quali vengono poi separate attraverso processi automatizzati direttamente presso l’impianto di trattamento, ndr), un giro di recupero viene evitato. E poi stiamo lavorando sulla piazzola ecologica, un progetto complesso ma che andrà sicuramente a migliorare la situazione. Prevediamo quindi in futuro un calo dei costi. Che comprendono smaltimento, lavaggio strade e personale dell’ufficio tributi. Queste le voci».

Ciò che, come detto, è cresciuto, è il costo riguardante il recupero dei rifiuti abbandonati in giro per la città: «Per legge, queste spese vanno automaticamente redistribuite tra i cittadini. La speranza è che sempre più persone ci pensino due volte prima di abbandonare…». Una questione economica, insomma, ma anche e soprattutto di civiltà (2. continua).