Dai contatori intelligenti alle “smart car” connesse e geolocalizzate, dagli assistenti vocali ai camerini dei negozi dotati di display e touch, fino alle “smart city” (pensiamo al monitoraggio dei parcheggi e dell’ambiente) e agli “smart building”, che permettono di gestire in automatico l’illuminazione e la climatizzazione. E ancora, la gestione in remoto degli asset per la rilevazione di guasti e manomissioni; la “smart agriculture”, con i sensori nei campi che misurano la maturazione della frutta; lo “smart lifecycle” per migliorare i processi di sviluppo di nuovi prodotti; e l’eHealth, con il monitoraggio in real time dei parametri vitali da remoto. L’IoT sempre più entra a pieno titolo nella vita e nel lavoro delle imprese, generando opportunità di innovazione e aprendo le porte a nuove applicazioni e business.
Ed è un settore in continua e inarrestabile crescita: ormai in Italia rappresenta un mercato da ben 3,7 miliardi di euro. Lo scorso anno ha fatto registrare un incremento dei fatturati del 32% rispetto al 2016, spinto sia dalle applicazioni più consolidate che sfruttano la “tradizionale” connettività cellulare (2,2 miliardi di euro, +29%), sia da quelle che utilizzano altre tecnologie di comunicazione (1,5 miliardi di euro, +36%). A trainare il mercato dell’IoT sono in primis i contatori intelligenti (26%) e le automobili connesse (22%), poi vengono le applicazioni di Smart Building (14%), Smart Logistics (9,7%) e Smart City (8,6%), mentre tra gli ambiti in cui ci sono maggiori prospettive per i prossimi dodici mesi, oltre a Smart Metering e Smart Car, ci sono anche Smart Home e Industrial IoT.
Sono questi i principali risultati della ricerca dell’Osservatorio Internet of Things della School of Management del Politecnico di Milano, presentata nei giorni scorsi all’università di Milano-Bicocca nel corso del convegno “Internet of Things: connessi o estinti!”
Un settore che corre e che attrae sempre più imprese, anche tradizionali. «La crescita del mercato, l’evoluzione tecnologica e la proliferazione di startup sono tutti fattori che dimostrano come le potenzialità dell’IoT non possano più essere ignorate» sottolinea Giulio Salvadori, direttore dell’Osservatorio Internet of Things. «Le imprese stanno iniziando a intravedere il potenziale dei dati raccolti attraverso i dispositivi intelligenti – aggiunge Angela Tumino, direttore dell’Osservatorio Internet of Things – lo dimostra il crescente lancio sul mercato di soluzioni che integrano IoT e piattaforme di analisi dei dati, il ricorso ad algoritmi di Intelligenza Artificiale, l’introduzione di policy al fine di garantire privacy e cybersecurity delle informazioni raccolte dagli oggetti connessi».
Se a livello internazionale il focus è sempre più sui dati raccolti dagli oggetti “smart”, attraverso sensori che ormai sono diffusi un po’ ovunque («ad oggi – fa notare il responsabile scientifico dell’Osservatorio IoT Antonio Capone – qualsiasi dispositivo smart è dotato di un set di sensori utili per monitorare parametri relativi al suo funzionamento, come la carica rimanente della batteria, il tempo di funzionamento, il grado di usura dei componenti, e per raccogliere informazioni sull’ambiente circostante, ad esempio la posizione, la temperatura e l’umidità»), per abilitare nuovi servizi è indispensabile capire come valorizzare al meglio questi dati. Ecco che l’integrazione dell’Internet of Things e dell’Intelligenza Artificiale rappresenta in prospettiva una grande opportunità, per sviluppare innumerevoli nuove applicazioni e per generare nuovi business per le imprese. «L’Intelligenza Artificiale viene sempre più integrata all’interno delle soluzioni IoT e il futuro promette grandi evoluzioni abilitate da tecnologie altamente innovative – sottolinea Giulio Salvadori – ma per concretizzare al massimo tali potenzialità bisogna lavorare di più sull’offerta: l’ambito di azione dei sistemi IoT è ancora troppo spesso limitato all’automazione di semplici funzionalità o alla gestione remota di dispositivi connessi. Il machine learning e altre tecniche di apprendimento e ottimizzazione dell’Intelligenza Artificiale rappresentano una prospettiva affascinante per soddisfare e anticipare i bisogni di aziende e consumatori, anche se genera potenziali criticità in termini di cyber security e di privacy».