Una manifestazione che affonda le radici nella tradizione. Perché l’oca rappresenta, a Mortara, un vero e proprio modo di intendere le cose. Di guardare alla storia del territorio con la consapevolezza che questa può e deve essere protetta e anzi proiettata nel futuro attraverso le adeguate strategie. Valori di una città e dei suoi produttori, che hanno come momento di massima espressione la Sagra del Salame d’Oca, in programma da venerdì 27 a domenica 29 settembre, con quest’ultima giornata che sarà il clou della festa. Una 53esima edizione tra gastronomia, folclore, arte, cultura e tradizionale.
UNA FESTA PER TUTTI
«Non mancano le novità – sottolinea il sindaco di Mortara, Marco Facchinotti – penso all’impegno del Comitato Sagra presieduto da Andrea Maffei nella realizzazione dell’area gastronomica (denominata “O…che Bontà”, ndr), ma anche allo sviluppo dell’attesa Mostra Provinciale del Palmipede che quest’anno sarà notevole. Avremo molti allevatori, e dopo alcuni problemi come l’aviaria vissuti negli ultimi anni, quest’anno sarà una gran bella esposizione. Sostengo da sempre che si tratta di una delle attrazioni più richieste, e me ne accorgo dall’interesse mostrato nel nostro stand informativo. Penso ai bambini: è positivo che possano vedere l’animale da vicino. Non mancheranno esemplari da esposizione». Una Sagra che, superato il mezzo secolo, continua a crescere: «I nostri prodotti De.C.O. e più in generale legati all’oca hanno ormai varcato i confini locali. Nei mesi scorsi siamo ad esempio andati a Matera a presentare la Cesta della Lomellina: ovviamente l’oca ha fatto la sua parte, ed è stata molto apprezzata. Questa è una delle Sagre più antiche, e fa parte della promozione di un territorio che ha in sé alcune importanti specificità. Va dato atto agli operatori del settore, ci mettono la loro capacità artigianale e creano un prodotto di valore, presente ormai su tutte le tavole».
IMPEGNO E TRADIZIONE
Si parlava di De.C.O., acronimo di “Denominazione comunale di origine”: non siamo solamente di fronte a prodotti di norcineria, ma a un vero e proprio mondo, con ben 24 eccellenze: si va dai ciccioli d’oca pressati al fegato, passando per petto d’oca affumicato, alle erbe o stagionato, ragù, ravioli e dolci come il Cappello di Ludovico, simile al panettone. Senza dimenticare, ad esempio, il Salame Crudo d’Oca Ecumenico, che può essere consumato indifferentemente dagli osservanti delle fedi cristiana, islamica ed ebraica.
La Sagra racchiude in sé anche manifestazioni culturali e storiche, come il corteo storico con 500 figuranti, il Palio e iniziative quali il premio fotografico e quello di poesia. «Quest’anno, inoltre – aggiunge Facchinotti – come Comune oltre a sostenere il Magistrato delle Contrade abbiamo voluto regalare la presenza di alcuni madonnari del Mantovano, che proporranno in Piazza Silvabella disegni legati al palmipede, a Ludovico il Moro e a Beatrice d’Este. Avremo il nostro consueto stand istituzionale del Comune, e ci sarà una sorta di maxischermo, un web wall in cui il Comitato Sagra proporrà messaggi promozionali dei prodotti, ma anche interviste. Spazio pure ad alcuni collegamenti in diretta su Facebook. Senza dimenticare l’attenzione, altissima, legata alla sicurezza: è stato come sempre allestito un piano attento e di valore, ringrazio tutte le realtà che si sono impegnate e si impegneranno per la buona riuscita dell’evento. Il pubblico è sempre notevole, e sto riscontrando una crescente tendenza a raggiungere Mortara in treno: una soluzione molto comoda, in quanto ci si trova proiettati direttamente nel cuore della manifestazione. Buona Sagra a tutti!».
Il CONSORZIO, TRA STORIA E VALORI
Tra le realtà in prima linea, c’è ovviamente il Consorzio di tutela del Salame d’Oca di Mortara IGP presieduto da Gioachino Palestro, il quale si concentra sull’importanza dell’artigianalità: «Per come la vedo io – le sue parole – se finisce l’artigianato finisce tutto… È l’artigianato a dare valore al territorio e ai prodotti che esso esprime. L’artigianalità è quello che oggi il consumatore vuole, i produttori devono essere in grado di rispondere a queste esigenze. Questa Sagra dura da oltre 50 anni ad alti livelli proprio grazie alle sue radici ben piantate. Uomo, storia, artigianalità: sono elementi di estrema importanza. E pensare che negli ultimi decenni abbiamo distrutto secoli interi di storia. Fortunatamente oggi c’è un rinnovato interesse sull’argomento».
Per scoprire i programma dettaglia della Sagra è possibile fare riferimento al sito www.sagradelsalamedoca.it e alla relativa pagina Facebook.