Con Risoluzione n. 2 del 6 agosto 2019, il MEF conferma che la scadenza per la presentazione della dichiarazione TARI resta quella ordinaria del 30 giugno, salvo diverse disposizioni da parte del proprio Comune.
Il dubbio, alimentato dal fatto che il Decreto Crescita ha rinviato dal 30 giugno al 31 dicembre la scadenza per la dichiarazione IMU e TASI, modificando il comma 684,art. 1 L. 27 /12/ 2013 n. 147 (modificato art. 3-ter del D. L. 30/4/2019 n. 34 e legge di conversione 28 giugno 2019, n. 58.) riguardante la IUC, l’Imposta Unica Comunale che però racchiude IMU, TASI e anche TARI.
Una scrittura infelice del testo legislativo vanifica l’obiettivo di semplificazione burocratica. Anzi, per molti contribuenti che hanno omesso di inviare la dichiarazione TARI entro lo scorso 30 giugno, si rischia ora l’applicazione di sanzioni (dal 100% al 200% del tributo, con un minimo di 51 euro).
Rimane aperta la via del ravvedimento operoso e conseguente riduzione in maniera notevole dell’importo dovuto, nel caso di trasmissione entro 90 giorni dalla scadenza, la possibilità di regolarizzare la posizione con una sanzione pari al 10% del tributo nel caso di imposta non versata.
Il Dipartimento delle Finanze ha dunque ribadito che non si può “tralasciare di considerare la volontà del Legislatore”, che, nella parte del Decreto Crescita in cui rinvia la scadenza dal 30 giugno al 31 dicembre 2019, si riferisce espressamente soltanto ad IMU e TASI.