Il problema sono i trasporti. Non c’è niente da fare: qualunque sia l’approccio per analizzare la situazione attuale di Mortara, il nodo Gordiano è sempre quello. I treni per Milano a singhiozzo (col “piano neve” che lunedì 28 dicembre li ha ridotti in modo arbitrario), gli aeroporti lontanissimi perché non esistono collegamenti stradali veloci e un’autostrada solo sulla carta, e voluta da pochi.
E dire che il polo logistico integrato, ad ovest della città, era stato costruito in previsione proprio dell’interconnessione che unirebbe la A21 alla A26, tagliando in orizzontale la Lomellina. Macché. Anche dopo la catastrofe economica dovuta al Covid il bilancio è quello del bicchiere mezzo pieno. «Sì, siamo una zona periferica, ma con un’altra viabilità… rappresenteremmo un’eccellenza». L’analisi del sindaco di Mortara, Marco Facchinotti (Lega) è coerente.
«Ci vogliono i soldi – esordisce – come dovunque, e in questo caso la Lomellina sarebbe una zona molto più vivace». Mortara ne è il centro: snodo ferroviario, in treno da lì si va dovunque, e punto di riferimento naturale di un’area di confine. Facchinotti ritiene di aver fatto la propria parte, per quel che poteva, come primo cittadino.
«Quest’anno che se ne è andato – prosegue – ha messo a dura prova le finanze dell’amministrazione. A parte qualche sostegno sui buoni spesa per le famiglie, non è arrivato dal Governo praticamente niente. Eravamo stati tra i primi a dilatare i pagamenti della seconda rata della Tari, la tassa rifiuti, posticipandola al febbraio 2021. Sembra una sciocchezza, ma ha influito sugli anticipi di cassa per i quali paghiamo interessi. Prima che uscisse il famoso ristoro sulla Tosap, avevamo già deciso di concedere alcuni parcheggi blu per i bar che potevano mettere fuori sedie, gazebo, senza che pagassero. Sembra una banalità, ma per il municipio sono mancati introiti. E intanto il famoso “ristoro” da Roma dobbiamo ancora vederlo».
Per Facchinotti il 2021 non si preannuncia così a tinte fosche: il rallentamento delle aziende non è ancora un collasso. Anche se di solito il dottore si chiama quando si sta male, quando i sintomi sono acuti, e non quando c’è solo il dolorino. Il discorso è molto più drammatico per ristoratori, baristi e via dicendo, ma come dovunque.
«In questi giorni – prosegue il sindaco di Mortara – ho incontrato il manager Carlo Belloni, la società concessionaria dell’autostrada regionale Broni – Mortara, insieme al senatore Roberto Mura e al consigliere regionale Ruggero Invernizzi. Pur di ridurre il consumo di suolo si proponeva di “tagliare” il casello di Mortara: un’uscita a Tromello e una a Castello d’Agogna. Il polo logistico integrato mortarese era nato proprio per l’autostrada: sarebbe un percorso che ci legherebbe finalmente all’Europa. Invece siamo a 25 chilometri almeno da ogni via di comunicazione importante, invasi da camion che per forza vanno piano. La nostra potrebbe essere una zona d’eccellenza: basti pensare ai tanti giovani che qui investono in start-up con l’aiuto delle nuove tecnologie. Ecco, io investirei su di loro cercando per quanto possibile di tagliare le tasse, anche per 3 o 4 anni. Sarebbe un aiuto che si unirebbe a quelli già arrivati dalla Regione».