Gianpietro Pacinotti per la Comer, Antonella Chiesa per Chiesa Artorige, Gianfranco Bazzigaluppi per Mario Bazzigaluppi e Mario Girani per Giraninterni. Quattro imprese per raccontare i 70+1 progetti di futuro di Confartigianato Imprese Lomellina. L’occasione per riunirle è arrivata con il Premio Fedeltà per il Lavoro Artigiano in programma il 23 settembre 2018 nell’aula magna del Seminario Vescovile di Vigevano. Un appuntamento che ha riunito più di 150 tra aziende e istituzioni attorno ad una associazione, e alla sua azienda di servizi Artser, che attraverso il racconto di quattro storie d’azienda con 70 anni sulle spalle ha scelto di celebrare i cambiamenti e il futuro.
Il tutto anche grazie ad una tavola rotonda aperta della quale ha fatto sintesi la professoressa Marina Puricelli, docente della Boccon e autrice del volume “Il futuro nelle mani”. Moderate dal direttore news di Rmc Claudio Micalizio, le aziende hanno guardato al futuro, all’internazionalizzazione (Pacinotti) e all’incremento delle porte aperte sul mercato estero ma anche all’etica del fare impresa, insita in chi – come Bazzigaluppi – ha sempre scelto i propri partner in base alla scelta di non delocalizzare la produzione.
Perché oggi sono le differenze, e non le dimensioni, a premiare le piccole e medie imprese artigiane. Conferma Antonella Chiesa: «Il cambiamento ci fa sopravvivere, per questo cerchiamo sempre di arrivare prima delle richieste dei nostri clienti». Mai fossilizzarsi, guardare sempre oltre è la parola chiave. Anche per Mario Girani: «Nei novant’anni di vita della nostra azienda abbiamo attraversato molti cambiamenti e oggi siamo tornati, dopo anni controcorrente, alla richiesta di prodotti particolari e customizzati da parte dei clienti».
Un quadro chiaro sintetizzato da Marina Puricelli: «Non è il modello della piccola impresa che è sbagliato, né è un limite avere a capo di un’azienda un imprenditore anziché un manager: le Pmi, infatti, hanno dimostrato di essere più avanti di chi si attarda nel cambiamento». E la dimostrazione è in principi guida che tutti possono, o devono, emulare: «A cominciare dalla pianificazione di lungo termine: non si può pensare alle sole urgenze quotidiane, occorre prendersi del tempo per la formazione e occorre pensare alla successione, propria e dei propri collaboratori».
Altra buona regola da seguire è quella della specializzazione: «Le Pmi non si fanno tirare per la giacchetta dalle mode del momento, non seguono le sirene modello “caso Parmalat”, ma hanno un grande sapere tecnico e una notevole capacità di renderlo visibile attraverso un markeing sano e reale, che guarda anche all’estero».
Agli spunti emersi dalle parole del presidente di Confartigianato Imprese Lomellina, Luigi Grechi e dalla tavola rotonda delle imprese, ma anche dalla storia di Confartigianato e della Lomellina, hanno replicato sindaci e istituzioni. A cominciare dall’assessore regionale Silvia Piani (Politiche per la famiglia, genitorialità e pari opportunità): «Abbiamo tanti obiettivi da raggiungere e tematiche da affrontare, come lo sviluppo infrastrutturale, le politiche industriali, l’attrattività del territorio, la valorizzazione di artigianato, agricoltura, ricerca e innovazione, la tutela delle risorse ambientali. Il futuro passa da qui: dalla capacità vera di collaborare e fare sistema».
Grandi opere e sinergie territoriali per realizzarle e aprire la Lomellina ad una maggiore competitività al centro della riflessione del sindaco di Vigevano Andrea Sala mentre la passione è stata il cuore dell’intervento del sindaco di Mortara, Marco Facchinotti.
La sintesi al presidente nazionale di Confartigianato Imprese, Giorgio Merletti, che ha ricordato i sette punti del contratto sottoposto al nuovo Governo gialloverde e le aspettative (altissime) delle imprese. Deluderle sarebbe l’ennesima sconfitta.