«Ci rafforziamo per essere pronti a sostenere la ripresa dell’economia e lo sviluppo del territorio oggi: domani sarebbe tardi». Luigi Grechi, a un anno e sette mesi dall’avvio della collaborazione tra Confartigianato Lomellina e Artser, tira le somme di una sinergia finalizzata a irrobustire l’offerta di servizi per le imprese. E rilancia, complice l’ingresso ufficiale dell’associazione di via Ottone, a Vigevano, nella società con headquarter a Varese.
«Questo passaggio non certifica solo una convinzione, che pure è sempre più solida, ma risponde anche a un bisogno che raccogliamo quotidianamente dalle imprese» rileva il presidente di Confartigianato Lomellina, sottolineando l’aumento del 10% dei servizi offerti alle aziende e il parallelo incremento del tesseramento dopo sette anni di sostanziale immobilismo.
«Attribuisco questo trend in parte alla nostra capacità di interpretare i bisogni delle Pmi, in parte a timidi segnali di ripresa economica che è fondamentale intercettare con rapidità e in parte alle capacità delle aziende di cogliere appieno il valore di questa sinergia». Ovvero, incrementare quantitativamente e qualitativamente la vicinanza al territorio.
DALL’EXPORT ALLA TECNOLOGIA
Merito dei più di 230 professionisti oggi impegnati sull’asse Varese-Vigevano nel sostegno alla crescita, all’internazionalizzazione, all’innovazione tecnologica, al miglioramento della capacità produttiva e del benessere dell’intera filiera economica lomellina.
Grechi entra nel merito: «Questo territorio ha da sempre una vocazione all’internazionalizzazione. I servizi che riuscivamo a erogare nel passato non erano, però, all’altezza di quelli che riusciamo a garantire oggi grazie alla società di servizi Artser, con la quale abbiamo già promosso tre missioni all’estero, tra Germania e Canada: un numero assolutamente rilevante per le Pmi».
Un risultato sul quale riflettere poiché il riscontro ottenuto è indice di vivacità imprenditoriale. «Le missioni vengono inoltre preparate in modo tale che, all’arrivo a destinazione, le imprese possano cogliere il massimo delle potenzialità da ogni trasferta. E questo significa aprire il ventaglio delle chance di esportazione per l’export dei prodotti del nostro territorio». Lomellina nel mondo, dunque. Anche con i piccoli e medi.
«Altro aspetto non trascurabile è la serenità dei nostri operatori nel proporre questo genere di servizi, nella certezza di avere alle spalle struttura e professionalità tra loro sinergiche in grado di garantirli». Vale per le attività legate all’internazionalizzazione ma anche per l’innovazione: «Artser ha portato in Lomellina il primo Digital innovation hub del territorio, Faberlab, e diverse aziende si sono già rivolte agli esperti di questa struttura per testare la creazione di nuovi prodotti».
SEGNALI DA COGLIERE E VALORIZZARE
Un ulteriore indicatore da non ignorare. Indice che, nel magma di una crisi mai veramente finita, qualcosa si muove nella direzione sperata. «Sono questi i segnali che chiunque operi accanto alle imprese deve sapere intercettare e coltivare con urgenza: dobbiamo cogliere gli elementi positivi provenienti dal tessuto produttivo e operare per portarli alla massima espressione».
E proprio la relazione del territorio, nel corso dell’anno, s’è rafforzata «attraverso attività di monitoraggio, di studio e di stimolo dato alle istituzioni, da quelle comunali a quella regionale e nazionale». Perché la vicinanza si esprime soprattutto attraverso la capacità di interpretare le richieste e di rispondere al momento e nel modo giusto: «Un esempio su tutti è lo sviluppo del patronato (Robbio e Candia, con recapito a Garlasco, ndr) che considero una testimonianza plastica dell’impegno e della vicinanza».
«Non dimentico poi il viaggio intrapreso nelle aziende e il racconto che abbiamo scelto di farne: dobbiamo rendere i cittadini e gli amministratori consapevoli di ciò che è oggi il patrimonio imprenditoriale della Lomellina affinché, nel riflettere sugli interventi da mettere in atto, abbiano punti di riferimento solidi dai quali non prescindere». Si pensi, ad esempio, agli investimenti in grandi opere infrastrutturali materiali e immateriali, ma anche alla definizione di una tassazione giusta e alla valorizzazione identitaria.
Grechi chiude con altri due elementi che riflettono l’impegno sul “ben essere” e il “ben lavorare”: «Ci siamo strutturati per supportare le imprese nell’accesso ai molti bandi, per esempio legati all’innovazione, promossi a livello regionale e siamo pronti ad accompagnare gli imprenditori nei processi di avvicinamento al welfare aziendale, che ritengo fondamentale in un quadro di mantenimento e attrazione dei talenti e di incremento della produttività». «Certo – conclude Grechi – affinché il sistema di welfare possa svilupparsi e diffondersi anche nelle piccole e medie imprese, è indispensabile che il legislatore nazionale prosegua nell’opera di sostegno a tutte le iniziative di sgravio fiscale perseguite nelle manovre finanziarie degli anni scorsi, ma con ancora maggiore convinzione».