Gli ultimi dati resi noti da Unioncamere Lombardia e relativi al 4° trimestre 2013 Lombardia parlano chiaro: se in Lombardia la produzione industriale ha fatto segnare un più 2,6 per cento, la provincia di Pavia si è fermata a un più 0,6 per cento.
Timida ripresa registrata dopo oltre sette trimestri consecutivi negativi, come indicano i dati di Unioncamere Lombardia. Preoccupa l’arretramento della produzione industriale in provincia: fatto 100 il livello base, dal 2009 Pavia è rimasta nettamente sotto la soglia standard arrivando alla quota più bassa di 88,78 nel 2013. In realtà l’intero 2013 della produzione pavese, nonostante lo scatto degli ultimi 4 mesi, è restato pesantemente in territorio negativo: meno 2,46 per cento rispetto all’identico periodo 2012.
Il segno meno resta dominante in diversi comparti produttivi : edilizia (meno 8,8 per cento); abbigliamento (meno 7), alimentari (meno 2,7). In territorio positivo la siderurgia pavese con un netto più 11 per cento, il tessile più 16 e il settore pelli-calzaturiero (più 5 per cento) e il settore chimico (più 2,3 per cento).
Nel rapporto della Camera di commercio, l’analisi per classi d’aziende mostra come: «le flessioni produttive per gli operatori più piccoli e più grandi, mentre resistono meglio le imprese medie».
Tutto questo contesto dove la ripresa è una prospettiva lontana, ha inciso profondamente sul fronte dell’occupazione con un tasso che resta decisamente negativo (meno 1,4 per cento).