“La tutela delle donne è una priorità assoluta per il governo, che intende affrontare l’odioso problema della violenza di genere in tutti i suoi aspetti”. Mario Draghi, presidente del consiglio, lo ha ribadito più volte di fronte a numeri che fanno paura: in Italia, ogni giorno, 89 donne sono vittime di reati di genere. Commessi, nel 34% dei casi, da mariti e compagni. Il 28% delle aggressioni, invece, arriva dagli ex. Sono sempre più numerose, però, le donne che tentano di fermare “l’odioso problema”: le siciliane sono in prima linea con 172 ogni 100mila abitanti donne. Seguono le campane con 152, le lombarde con 132, le donne del Lazio con 124 e quelle del Veneto (112).
ALZA LA TESTA!
Il Movimento Donne Impresa Confartigianato da sempre contrasta gli stereotipi di genere che sono alla base di una visione errata della società. E anche quest’anno, come tutti gli anni, si presenta all’appuntamento del 25 novembre – la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne – con un proprio messaggio e una campagna social: “ALZA LA TESTA! Accontentarsi non è la scelta migliore!”.
Un messaggio che, in linea con le azioni promosse da Regione Lombardia e la sua campagna #NONSEIDASOLA, nasce dalla consapevolezza che la violenza contro le donne si combatte dalle sue radici, mettendo le donne nelle condizioni di poter scegliere il proprio destino attraverso il diritto allo studio, il diritto al lavoro e una migliore conciliazione vita-lavoro.
I QUESTORI TRA LA BANCA DATI “SCUDO” E IL PROTOCOLLO “ZEUS”
La sfida alla violenza è un capitolo aperto e si gioca anche sul campo della prevenzione. A partire dall’ammonimento da parte dei questori con il quale si garantisce alla vittima di violenza una tutela rapida e anticipata rispetto al procedimento penale. Ma anche altri sono gli strumenti che ha messo in campo il governo. Per esempio, la banca dati “Scudo”: ogni pattuglia delle forze dell’ordine che si trova davanti ad una donna in situazione di disagio per una lite con il compagno, compila una scheda all’interno di un grande sistema informatico. Se domani dovesse accadere un altro evento riguardante quella donna, il sistema lo segnalerebbe subito. Infine, a Milano è stato sperimentato con successo il protocollo “Zeus”: quando l’uomo viene ammonito dal questore è invitato a seguire un percorso trattamentale. Chi lo porta a termine, nel 90% dei casi non molesta più le donne.