Come è cambiata l’innovazione nelle piccole e medie imprese e, soprattutto, dove si è concentrata? Quali ambiti del lavoro quotidiano è stato investito dal cambiamento? Per capire in quale direzione si stanno muovendo le imprese e, soprattutto, per cercare di affiancarle nel modo più corretto, assecondando le tendenze che si vanno delineando, abbiamo predisposto il primo dei sondaggi che ci accompagneranno nel 2021, con l’obiettivo di migliorare i processi di ascolto del sistema economico e, di conseguenza, per ottimizzare la capacità di reazione di Confartigianato Lomellina e Artser (www.artser.it).
Secondo le rilevazioni dell’Osservatorio Innovazione Digitale delle Pmi (Politecnico di Milano), l’86% delle piccole e medie imprese industriali investirà in almeno un ambito digitale nel corso del 2021. Resta ancora da capire con quale modalità e, soprattutto, con quale finalità. Sempre l’Osservatoria annota, infatti, che solo nel 14% dei casi l’adozione digitale è accompagnata da un avanzamento della cultura aziendale in termini di innovazione nonostante la consapevolezza dell’importanza di questo processo vada ampliandosi a una platea sempre più alta.
Dicono i tecnici del PoliMi che il 57% delle imprese considera la digitalizzazione come un’opportunità tattica, per efficientare i processi e per rispondere a obiettivi puntuali, pure senza un quadro organico di evoluzione del business.
Ed è questo il tema sul quale si focalizza la survey di Confartigianato Lomellina, Artser e Faberlab, che prova a comprendere quali margini di miglioramento sono ipotizzabili.
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