E’ iniziato lo scorso 28 gennaio presso la sede di Via G. Ottone n. 7 a Vigevano, il primo corso per tatuatori e piercer organizzato da E.L.F.I. – Ente Lombardo per la Formazione di Imprese – Ente formativo di Confartigianato Imprese Lomellina, accreditato in Regione Lombardia.
Tale corso, della durata di 90 ore, terminerà il 15 aprile e sarà seguito da un esame teorico che permetterà agli undici corsisti di ottenere l’attestatoriconosciuto dalla Regione Lombardia in "Operatore in Tatuaggi e Piercing"; in questo complesso percorso formativo si alterneranno, in qualità di docenti: Tatuatori, Medici, Avvocati, Psicologi e Chimici.
“La pratica del tatuaggio, se eseguita da tatuatori professionisti, autorizzati e qualificati, è del tutto sicura per la salute delle persone” spiega Enrico Bindolini, coordinatore della categoria Benessere di Confartigianato Imprese Lomellina.
Occhio però al rispetto di alcune semplici norme: recarsi da tatuatori professionisti che operano in centri specializzati riconosciuti dalla normativa regionale (solo questi sono autorizzati e possono assicurare la sterilizzazione del materiale utilizzato e la massima qualità dei pigmenti e delle attrezzature); seguire con attenzione le indicazioni post tatuaggio fornite dal tatuatore; evitare tatuatori improvvisati (oltre ad operare abusivamente non vi è alcuna garanzia sull’igiene e sulla qualità delle attrezzature utilizzate sulla pelle); evitare i tatuaggi temporanei all'henné, a cui possono essere aggiunte sostanze allergeniche o, peggio, tossiche; accertarsi che il tatuatore sia artisticamente competente e consigliarsi con lui per una scelta consapevole.
“Per molto tempo considerati simbolo di illegalità, emarginazione e sottocultura- prosegue Bindolini – oggi i tatuaggi ed i piercing godono di una diffusione vastissima ed in tale crescita esponenziale che, catalogarli come moda del momento, non sarebbe che banalizzare e non capire il fenomeno” .
Proprio per capirlo più a fondo, Confartigianato ha effettuato un’indagine sugli operatori . Da essa è emerso che il 59,2% dei tatuatori fa oltre 30 tatuaggi il mese, a dimostrazione che “disegnare sulla pelle” è una vera e propria professione e non, come i più sprovveduti credono, solo un hobby marginale.
In merito alla clientela, lo studio di Confartigianato evidenzia che per il 70,52% è composta dalla popolazione maschile, indubbiamente più propensa a decorare il proprio corpo. Le donne rappresentano il 29,48% della clientela, ma sono in costante crescita.
Dai dati è emerso inoltre che è sbagliato credere che il tatuaggio sia cool solo tra i giovanissimi, infatti i più tatuati sono coloro che hanno un’età compresa tra i 26 e i 35 anni (52% del totale), seguiti a ruota dalle fasce d’età 18-25 (30%), 36-45 (16%) e over 46 (2%). Un segnale chiaro che la volontà di marchiare la propria pelle per sempre è una questione da affrontare con una certa maturità.
Tra le parti del corpo le spalle sono la zona preferita da chi si tatua (43,14%) in virtù della loro minor sensibilità al dolore. Seguono schiena (23,33%), braccia (17,57%), gambe (13%) e petto (2,96%).
Per quanto riguarda i soggetti, infine, motivi floreali e tribali assorbono quasi la metà delle preferenze (23,60 e 23,40% rispettivamente). Anche quelli figurativi sono graditi (19%), così come gli ideogrammi giapponesi (15%). Più di nicchia, invece, i soggetti animali (9%), fantasy (7%) e tradizionali (3%).
La richiesta da parte del mercato di un numero sempre maggiore di tatuaggi è evidenziata dal fatto che dal prossimo mese di maggio avrà inizio un altro corso di formazione organizzato da Confartigianato Imprese Lomellina.