#sceltipervoi – Visto dall’Oriente, il nuovo governo italiano sembra un governo rashomon, l’ombra del potere, mentre il potere resta nell’ombra. Come rilevano tanti commentatori italiani, a cominciare dall’ottimo Stefano Folli, il governo è debole, perché i partiti non hanno voluto esporsi mettendo uomini forti in posti delicati, come se si aspettassero che il governo dopotutto non duri a lungo.
I tre posti principali ne sono una testimonianza. Il premier Giuseppe Conte è reduce da un oggettivo insuccesso di governo: doveva fare da mediatore tra Lega e M5s, ma il governo è caduto; il ministero degli Esteri è stato affidato a Luigi Di Maio, che pur volenteroso e studioso, la geografia potrebbe riuscire a non impararla in pochi giorni; infine, il ministro degli Interni è stato dato a una tecnica, bravissima pare, ma certo fuori dalle logiche politiche…Poi, c’è forse un insieme di istanze che vengono dagli Usa, dalla Ue e dalla Chiesa, tutti preoccupati che l’ondata sovranista italiana della Lega di Matteo Salvini andasse fuori controllo, accendesse la fiamma dei ben più pericolosi sovranisti tedeschi e francesi e interferisse con il delicatissimo problema della Brexit.
Questa stratificazione di influenze, in qualche modo, si regge sulla debolezza del governo, motivo per cui, da una parte, l’esecutivo potrebbe reggere anche a lungo; dall’altra, però, se i fragili equilibri alle spalle cambiassero, l’esecutivo potrebbe anche cadere all’improvviso. Resta il problema di fondo, che è il deficit di democrazia. Cioè il partito a maggioranza relativa di questo Parlamento con il 33% oggi forse non riuscirebbe a raccogliere un terzo di quei voti…
La crisi ha eliminato per il momento Salvini, e forse gli renderà il suo futuro più difficile in mille modi, incluso un cambio della legge elettorale; d’accordo. Ma il problema è che questo governo ha approfondito lo iato tra Parlamento ed elettori, che è il cuore del problema attuale dell’Italia. Vota poco più del 50% degli aventi diritto, poi non votano 3 milioni di immigrati legali che in Italia pagano le tasse. Questo si aggiunge alla sfiducia crescente degli italiani verso il loro paese…Gli italiani votano con i loro portafogli e i loro figli contro l’Italia. È in tale contesto che arriva questo accordo di governo, e bisogna chiedersi forse come al di là della contingenza questo accordo impatta su tali tendenze di lungo termine.
Francesco Sisci – www.ilsussidiario.net