Tra i mercati baltici, con una popolazione di circa 3 milioni di abitanti, concentrati per lo più nelle grandi aree cittadine, la Lituania è il più popoloso.
Le prime 5 città assieme (Vilnius, Kaunas, Kalipeda, Siaulai, Penevezis) compongono circa il 60% della popolazione.
Economia
Dal 2000, grazie alla crescita considerevole dell’economia, si è guadagnata l’appellativo di “tigre del baltico”, con uno sviluppo basato principalmente sul settore immobiliare, quello finanziario (con una forte presenza degli istituti scandinavi e di Barclays, ma anche Unicredit con una controllata locale) e quello dell’IT (la multinazionale israeliana Wix ha aperto il suo primo head quarter europeo a Vilnius).
Vantaggi
La fiscalità del paese è leggera, sia sulle società che sul lavoro. Va considerata poi una diffusa e alta scolarizzazione, insieme alla conoscenza delle lingue e alla particolare posizione geografica (naturale crocevia verso la Russia unito al fatto che Klaipeda è il porto più a Nord del Baltico che opera anche in inverno).
Tutto questo ha reso la Lituania un luogo ideale per gli investimenti esteri.
Produzione interna
La manifattura interna è rappresentata da alcune grosse imprese; in particolare nei settori agroalimentari (lattiero-caseario, torba e legname) e degli elettrodomestici e un gran numero di piccole imprese che operano nei settori tradizionalmente più sviluppati quali l’arredo ed il tessile (il paese è uno dei principali produttori di lino).
Imprese italiane
Nel paese ci sono circa 500 aziende italiane, e la presenza più significativa è quella di Marzotto, che ha aperto uno stabilimento produttivo negli anni ’90 ed ha consolidato negli anni la sua presenza.
Numeri
Dal 2005 ad oggi il paese ha vissuto una vertiginosa crescita degli stipendi: il reddito annuale medio lordo in Lituania è passato da 6.000,00 €/anno a circa 23.000,00 €/anno, ed ha fatto di questo mercato un posto interessante per gli investimenti ed anche per le esportazioni, considerando che gli stipendi medi nelle aree urbane superano del 30-35% la media nazionale.
I salari sono cresciuti in parallelo ai consumi a tassi del 3,5-4%/anno, ed anche ad un aumento della capacità di risparmio.
Export
L’export italiano è di circa 2,3 Miliardi € ed ha un saldo positivo di ca. 1 Miliardo a favore dell’Italia, che oggi è il 5° fornitore del paese. Nella tabella ci sono i valori e le tendenze per categoria merceologica.
Merci (mln. €) | 2017 | 2018 | 2019 |
Prodotti alimentari | 48,91 | 48,99 | 57,31 |
Bevande | 23,8 | 25,64 | 28,72 |
Articoli di abbigliamento (anche in pelle e in pelliccia) | 44,35 | 43,06 | 45,86 |
Articoli in gomma e materie plastiche | 63,02 | 65,8 | 68,49 |
Meccanica | 41,82 | 48,62 | 56,97 |
Macchinari e apparecchiature | 165,35 | 174,94 | 191,18 |
Rielaborazione ICE dati Istat
Settori di interesse
La meccanica strumentale è il principale settore di importazione del paese (circa 2 Mld di importazioni all’anno) ed è costituito per il 65% da macchine utensili di questi comparti:
- Lavorazione del legno
- Tessile
- Lavorazione materie plastiche/produzione imballaggi
- Industria Alimentare
Il 35% è in mano alla subfornitura, soprattutto tramite i distributori locali che operano solitamente su tutti e tre i paesi baltici.
Food
La Lituania apprezza la cucina italiana; solo a Vilnius ci sono 36 ristoranti italiani e numerose boutique del gusto italiane.
Le opportunità oggi sono rappresentate soprattutto dalla domanda di prodotti di alta qualità, distinguibili dalle produzioni classiche italiane.
Abbigliamento
Di recente la tendenza al rialzo dei salari si è riflessa sulla domanda di prodotti di abbigliamento italiani di medio livello, non necessariamente rappresentati dalle griffe.
Va sottolineato che il paese ha una forte produzione interna che copre le fasce a buon mercato, quindi il low-cost non presenta grandi potenzialità di penetrazione.
Fonte: Istat e MISE
Per approfondire
- Export in Lituania: cresce il mercato del food di qualità
- Nei Paesi Baltici c’è spazio per l’export italiano
- Esportare in Estonia col favore del web
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