A volte si confonde il sogno con l’idea: la differenza che c’è tra il primo e la seconda, è la stessa che passa tra chi vorrebbe essere un imprenditore e chi lo diventerà. A volte, però, l’idea non basta. Martedì 19 marzo, dalle 11 nella sede di via Giuseppe Ottone, 7 a Vigevano, Confartigianato Imprese Lomellina accompagnerà i presenti in un percorso realizzato nell’ambito del progetto “Mettersi in proprio” dal titolo “Diventare imprenditori: dall’idea alla startup”.
Un’occasione unica, la prima di questo genere in Lomellina, per partire con il piede giusto, le idee chiare, i conti in ordine e la certezza della sostenibilità del proprio progetto. Facile? Solo a parole. Perché fondamentale è l’assoluta trasparenza, e chiarezza, con la quale si guidano i presenti nel mondo dell’autoimprenditorialità. Entrando nel merito della validità della propria idea, di come potrebbe trasformarsi in un progetto funzionale e di come realizzarlo per poterne ottenere un prodotto adatto al mercato. Entrando nel vivo della questione, per aprire una propria attività ci sono passi fondamentali dai quali non si può prescindere. Vediamoli:
SETTORI E REQUISITI
La prima domanda che ci si deve porre è questa: in quale settore voglio aprire la mia attività? La scelta fa la differenza, perché ci sono attività libere (imbianchino, grafico, commercio online…), regolamentate ma senza sede (impiantista…) o regolamentate con sede (bar, acconciatore…). Per essere in regola, vengono richiesti determinati requisiti professionali: titolo di studio, patentino ed esperienza professionale. Ma ci sono anche norme nazionali, regionali e locali da rispettare: gli spazi occupati dall’impresa, infatti, sono soggetti a requisiti edilizi, urbanistici e igienico-sanitari sui quali non si può commettere alcun sbaglio. Inoltre, un’ulteriore scelta ponderata va fatta sulla forma giuridica più corretta: individuale, Snc, Srls, Srl, Sas.
IL BUSINESS MODEL CANVAS
Veloce, snello e flessibile è uno strumento che aiuta la pianificazione aziendale e permette di tenere tutto sotto controllo non solo nel momento in cui si dà il via alla propria attività ma anche negli anni a venire. Per potenziarla, correggere il tiro, farla crescere e concentrarsi sulla competitività. Le tante caselle del Business Model Canvas permettono un’analisi a trecentosessanta gradi sui flussi dei ricavi, sui canali, sulle relazioni con i clienti, sulle attività e sulle risorse chiave, sui partner chiave e sulla struttura dei costi. Mettendo al centro della propria azienda sempre il cliente. Offrire qualcosa in più e di diverso rispetto ai propri competitor è fondamentale, così come lo è il fatto di saper comunicare in modo adeguato il valore aggiunto del proprio prodotto.
IL CONTO ECONOMICO: COSTI E RICAVI
L’idea può essere bella e il progetto può anche stare in piedi, ma senza risorse economiche non si va da nessuna parte. Sostenere nel tempo la propria impresa significa gestire in modo consapevole e scientifico le proprie finanze, perché la partita si gioca su costi fissi, costi variabili e ricavi. Insomma, non ci sono solo le tasse a preoccupare l’imprenditore. Anzi, gli investimenti e l’uso dei capitali (propri o di terzi), il ricorso agli istituti di credito o a canali alternativi a quelli bancari, l’accesso ai bandi richiedono una certa professionalità. Ecco perché è importante affidarsi ad un’equipe di esperti preparati, in grado di offrire consulenze anche sulla tenuta del Conto Economico. D’altronde, l’equilibrio tra costi e ricavi non mente mai.