La parte riguardante gli interventi di natura fiscale, era una fra le più attese del “Decreto dignità” del governo. Rispetto a quanto annunciato inizialmente, però, il decreto ha dovuto virare su un cambiamento “light” che ha comunque mantenuto l’obiettivo della semplificazione. Tra i provvedimenti da giorni sotto i riflettori, l’abolizione e la rimodulazione (ove possibile) di redditometro, spesometro e split payment. E poi la fatturazione elettronica.
REDDITOMETRO
Non è stato abrogato ma non sarà retroattivo, nel senso che sono stati sospesi i controlli sul 2016 e anni seguenti. C’è però una sorta di “clausola di transizione” che permetterà, al Fisco, di continuare con eventuali controlli o inviti già notificati al contribuente anche sul periodo di imposta 2016. Attenzione, però: le verifiche potranno andare avanti, ma nessuna nuova azione potrà essere intrapresa. La legge stabilisce che è abrogato il decreto del Ministro dell’Economia e delle finanze del 16 settembre 2015, con effetto dall’anno di imposta in corso al 31 dicembre 2016. Si tratta del provvedimento che fissava i criteri per l’accertamento induttivo del reddito, in mancanza dei quali è impossibile applicare il Redditometro.
SPESOMETRO
Lo Spesometro (comunicazione dei dati delle fatture emesse e ricevute) non verrà abrogato. L’unica novità, rispetto alla normativa che lo regola, è che l’invio del terzo trimestre potrà essere effettuato sino al prossimo 28 febbraio 2019 (l’unica vera proroga inserita nel decreto: la scadenza originale era stata fissata entro il 30 novembre). Chi sceglie l’invio semestrale, i termini sono fissati al 30 settembre 2018 dello stesso anno per il primo semestre e al 28 febbraio 2019 per il secondo semestre. Per chi ha scelto l’opzione semestrale, non cambia niente perché queste scadenze erano già state previste ancor prima del Decreto dignità. Lo Spesometro sarà abrogato dal 1° gennaio 2019, data in cui entrerà in vigore la fattura elettronica.
SPLIT PAYMENT
Il meccanismo della scissione dei pagamenti verrà abolito solo per le prestazioni di servizi rese alle pubbliche amministrazioni da parte dei lavoratori autonomi e dei professionisti, i cui compensi devono essere assoggettati a ritenute alla fonte a titolo di imposta o di acconto (per i professionisti c’è già la ritenuta Irpef del 20%). Lo split payment resta invece per le imprese, sempre con riferimento alle operazioni verso la Pa.
FATTURA ELETTRONICA
E’ ormai ufficiale: l’obbligo della e-fattura per i benzinai scatta l 1° gennaio 2019. In particolare, come si legge nella nota di Palazzo Chigi, « il provvedimento rinvia al 1° gennaio 2019 l’entrata in vigore dell’obbligo, previsto dalla legge di bilancio 2018 (legge 27 dicembre 2017, n. 205), della fatturazione elettronica per la vendita di carburante a soggetti titolari di partita Iva presso gli impianti stradali di distribuzione, in modo da uniformarlo a quanto previsto dalla normativa generale sulla fatturazione elettronica tra privati». Quindi, a partire dal prossimo gennaio scatta l’obbligo di e-fattura per tutte le transazioni B2B. Secondo l’Osservatorio Fatturazione Elettronica & eCommerce B2b della School of Management del Politecnico di Milano, il 50% delle grandi imprese e il 34% delle Pmi percepiscono l’obbligo come un’opportunità per ottimizzare i processi aziendali, mentre il 13% delle grandi imprese e il 14% delle Pmi lo vedono come un aiuto per combattere l’evasione fiscale.