Sono preoccupanti le recenti indicazioni del Ministero del Lavoro in merito ai criteri di utilizzo della Cassa Integrazione in deroga.
Ministero e Inps imporrebbero alle Regioni un controllo preventivo sui decreti di autorizzazione delle domande di Cassa.
Di fatto, in base a un controllo preventivo di compatibilità finanziaria, le imprese non potrebbero procedere alla sospensione dei lavoratori fino a quando l'Inps non certifichi la copertura di ogni accordo aziendale.
“Si tratterebbe di un gravissimo danno alla praticabilità gestionale del ricorso agli ammortizzatori sociali in deroga, ma anche di una messa in discussione della validità delle sospensioni ad oggi avviate – commenta il Presidente di Confartigianato Imprese Lomellina, Stefano Bellati – Il comportamento del Ministero del Lavoro, se confermato, restringe ulteriormente le modalità di concessione della Cigd e genera un allarme e una confusione deleteri per la tenuta dell'economia territoriale. Il rischio è che le aziende procedano subito ai licenziamenti, a causa delle incertezze sui tempi e sulle stesse possibilità di ottenere l'accesso agli ammortizzatori in deroga. In un momento ancora difficile per l’economia, al contrario sono indispensabili trasparenza e regole certe”.
Questa interpretazione restrittiva da parte del livello Centrale va in rotta di collisione con l'Accordo Quadro regionale lombardo del 5 agosto e con i criteri applicativi definiti da Regione e Parti Sociali, che avevano naturalmente agito in base alle norme e a precise rassicurazioni raccolte da Regione e Inps regionale.
Sarebbe in definitiva opportuno, soprattutto in materie di estrema delicatezza per la coesione sociale e le effettive possibilità di ripresa, superare un clima di incertezza normativa e di grave disconoscimento del ruolo delle Parti sociali e delle Regioni, che hanno saputo fino ad oggi gestire con equilibrio politico e contabile lo strumento della Cassa Integrazione in deroga.