Garlasco conta quasi diecimila abitanti, è una fra le più grandi città della Lomellina ed è sempre stata conosciuta fin dagli anni Sessanta, grazie alle sue tante attività ricreative, con il nome di “Las Vegas della Lomellina”. La stessa vitalità ha sempre contraddistinto l’attività di Giraninterni Arredamenti (papà Mario, mamma Luisella e la figlia Diletta), azienda che spera in una «futura rivalorizzazione di Garlasco, per riportare la città al suo ruolo baricentrico della produttività della Lomellina».
DAL 1929, MAESTRI D’ARREDAMENTO
Eppure da novant’anni la Giraninterni supera i confini, ha partecipato alle fiere che contano (Milano, Torino, Padova, Firenze, Parigi), ha superato crisi economiche più o meno dure, accettato le sfide del cambiamento (produzione e commercio dall’epoca della sua fondazione, poi il crollo dell’artigianato, il mobile su misura come progetto di interior design, la componentistica d’arredo), scommesso sul suo futuro con il passaggio generazionale. Tutto ha inizio nel 1929 con papà Rocco e lo zio Mario Girani: falegnami che sanno leggere il mercato e che si accorgono che la produzione, da sola, non basta. Allora da subito si punta alla maggior proposta possibile di arredamento realizzato su misura ma anche acquistato altrove e poi venduto.
MOBILI E CONSIGLI PER IL GIUSTO ARREDO
Novant’anni passano con la velocità di un fulmine. E la parola che ancora oggi comanda nella bottega di Girani è una sola: adeguarsi. Innovandosi nella tradizione, nella qualità e nella salvaguardia dell’artigianato Made in Italy. Così Mario (68 anni, diplomato ragioniere) è il falegname, Luisella (66 anni, nasce in Brianza) l’arredatrice e Diletta, che di anni ne ha 33 ed è laureata in Architettura, l’interior designer.
«Una famiglia – dicono loro – cresciuta nel profumo e nel calore del legno e nella ricerca del design italiano». Perché per Mario, che il truciolo l’ha avuto anche come compagno di giochi, l’impresa non è solo il luogo della produzione ma anche quello del consiglio. E’ questa la prima cosa che i Girani offrono ai clienti quando oltrepassano la soglia dello showroom in vicolo del Teatro 8. Perché un mobile non è semplicemente un arredamento, ma una scelta di vita.
LA VISIONE D’INSIEME
Rilievi, progetti, definizione dei materiali, dei colori e dei tessuti. Dalla cucina al living, dalla camera al bagno, dalla cameretta alla stanza giochi, dalla cabina armadio al bagno alla taverna, l’obiettivo della Giraninterni è quello di dare valore non ai singoli locali ma all’intera casa. Con un’idea d’insieme, un progetto di interior design a trecentosessanta gradi, un gusto che amalgami e conquisti e che rispecchi la personalità del cliente (non solo mobili ma anche pittura delle pareti, tappezzerie, decorazione dei soffitti, trompe l’oeil) e un’attenzione particolare anche ai complementi e all’oggettistica. Ricorda Luisella: «Negli ultimi trent’anni c’è stato il boom dell’argento, poi le porcellane cinesi, i tappeti orientali e quelli francesi». Poi il legno grigio, schiarito, sbiancato: il mobile diventa prodotto di moda.
I MOBILI “PRECARI” NELLA SOCIETÀ MOBILE
Il mobile bello, realizzato a regola d’arte, curato nei minimi dettagli è fatto per durare e invecchiare. Dice Mario: «In controtendenza in questa nostra società dove c’è poco di stabile e tanto di incerto. Sarà anche per questo che si investe poco in mobili di qualità e resistenti nel tempo. Casa, lavoro, paese: in una società nella quale ci si muove spesso e le opportunità non sono dietro l’angolo, si punta su oggetti “precari”». Ma non nella nicchia: «Molti falegnami – dice ancora il titolare – si stanno dedicando agli arredamenti per imbarcazioni. Per clienti russi o arabi. La casa, invece, è un investimento che sta perdendo appeal. E i mobili seguono di conseguenza. L’arredamento è lo specchio della nostra vita».
LA MODA DEL LOW COST
I supermercati low-cost, i grandi magazzini del risparmio, i supermercati del mobile: «I clienti vengono ancora da noi, ma alcune volte solo per confrontare i nostri prodotti con quelli proposti dalle catene. Poi tornano a fatica. Altri, invece, ci chiedono di assemblare i mobili che hanno acquistato negli outlet. Altri ancora pensano che sia un motivo d’orgoglio saper trattare il prezzo all’inverosimile: ci si può ragionare, ma un pezzo d’artigianato è unico». Il problema, secondo Mario Girani, è anche un altro: «Alcuni spacciano per legno quello che legno non è, ma non tutti se ne accorgono. Oppure non gli interessa. La politica del prezzo ha distrutto il mercato. I clienti spendono meno, perché la crisi ha svuotato i portafogli, ma non sanno spendere bene. Si informano, ma solo su Internet». Eppure «un mobile è meglio di un’automobile, perché è fatto per durare».