Senza banchi di lavoro e cassette degli attrezzi, senza competenze adeguate alle sfide di oggi e pensando a un lavoro legato alle logiche e ai ritmi di vent’anni fa, un’impresa sarebbe controproducente perché inattuale. La formazione è come un tornio, un cacciavite, un carroponte: indispensabile per dare lo sprint giusto al momento giusto. Ma anche per investire sul futuro. «Questa cosa non mi va»: è una tra le frasi più comuni che pronuncia un imprenditore quando avverte il bisogno di cambiare. Ma non sa come fare.
C’E’ SEMPRE UNA RISPOSTA
Su quella “cosa” – che può essere una somma di problemi diversi: scarsa appartenenza dei collaboratori all’impresa, difficoltà nei passaggi di consegna, strumenti manageriali, miglioramento della propria efficienza, internazionalizzazione – si deve trovare una «soluzione tipica» dice Davide Dalla Valle di Versione Beta, la scuola di formazione permanente di Confartigianato Imprese Varese.
Quando per “tipica” si intende una risposta completa e su misura sui tanti fronti che compongono un’azienda: l’organizzazione interna (i processi più ordinati, i ruoli più definiti, l’esigenza di delegare, l’autorità da affidare ai collaboratori), gli aspetti strategici del business, la motivazione e la riqualificazione dei lavoratori.
CRESCERE IN DIMENSIONE E NEL BUSINESS
La parola «crescita» è quella che esce con insistenza dal discorso di Dalla Valle: «L’azienda sa che oggi servono competenze che sappiano uscire dalla tradizionale modalità del lavoro, perché il modo di lavorare è completamente cambiato».
Inutile girarci intorno: il tema della formazione è delicato perché, soprattutto oggi, è tema attraverso il quale si gioca la qualità dell’azienda. Che non passa solo dai corsi obbligatori ma, con sempre maggiore convinzione, da quelli che ne «stanno al di fuori». Da quelli che fanno la differenza perché sono ritagliati su quello che chiede l’imprenditore per compiere il grande salto: crescere in dimensione e/o crescere negli affari.
Quello che serve, dunque, non sta più e solo nella prospettiva dei corsi per patentini e abilitazioni, ma nella capacità di consolidare la propria visione imprenditoriale attraverso una formazione che sappia abbinare in modo funzionale fra loro le soft skills (competenze legate alla flessibilità, adattabilità, senso della comunicazione, abilità sociali e caratteristiche della personalità) alle hard skills, cioè l’esperienza professionale, i titoli, gli studi.
PROFESSORI D’IMPRESA: SI PARTE DAL CHECK UP
Per avanzare nella giusta direzione, l’imprenditore deve conoscere i suoi punti di forza e quelli più deboli. Il check up dell’impresa e delle sue competenze è il primo step che permette al “professore dell’impresa” (il formatore di Versione Beta) ad aiutare l’imprenditore a definire una strategia d’attacco. Basata su tre strumenti: il Business Model Canvas (per riprogrammare in modo snello, veloce ma pratico le decisioni aziendali), il Tmp (per valutare gli stili di comportamento all’interno dell’impresa) el’Analisi di clima, per capire il livello del benessere organizzativo dei collaboratori.
COSA POSSO FARE PER CAMBIARE?
Ma la questione che muta le prospettive è anche un’altra: «L’imprenditore spesso è solo, e prendere e fare le scelte giuste non è facile. Il professionista che svolge il check up, prima di tutto deve saper ascoltare in modo competente e consigliare – prosegue Davide – perché alcuni imprenditori hanno una loro visione della formazione che, però, con piccoli accorgimenti potrebbe aumentare di netto la loro produttività».
Il Progetto di Sviluppo definito da Versione Beta risponde ad un’altra domanda dell’imprenditore: «Cosa posso fare per cambiare?». Le azioni formative, un vero pacchetto integrato di risposte sartoriali, sono molteplici e vanno a sommarsi ad un’attività continua di monitoraggio dei risultati. Ecco perché i professionisti di Versione Beta, con la loro presenza e la capacità basata sull’esperienza, sono considerati «professori in azienda»: si definiscono gli strumenti, gli ambiti di intervento e si fissano le priorità. Con un Progetto di Sviluppo di medio o lungo periodo: da un anno ai due o tre anni.
SENZA INTERRUZIONI
Il tempo, per un’impresa, è un valore. Ma lo è anche per chi fa formazione perché ci vuole tempo per definire una strategia da inserire nei piani aziendali e ce ne vuole per puntare ad un risultato di qualità. E’ per questo che il percorso costruito da Versione Beta si adegua ad ogni esigenza imprenditoriale, evitando interruzioni nei processi di produzione. Per rispondere ad un’altra domanda degli imprenditori: «Quanto tempo ci vorrà?».