In due mesi, da gennaio a fine febbraio 2018, alla Cooperativa Sociale Onlus Kore Centro Antiviolenza sulle donne, sono arrivate trenta richieste di aiuto. Grazie a un libro dal titolo “Un gelato di amore” e ai due imprenditori che l’hanno scritto: Roberta Colli e Massimiliano Scotti. La prima titolare di “Sestosenso Capelli e Charme” con base a Cilavegna, il secondo alla guida di “VeroLatte”, gelateria in Vigevano.
Imprenditori che sul ruolo sociale della piccola impresa hanno messo l’accento e che hanno dato un valore specialissimo al loro lavoro: «Amore, passione, fare qualcosa di importante per gli altri: la nostra è solo la prima goccia in un mare di solidarietà», dice Roberta. Perché il benessere passa dallo stomaco ma anche dalla testa: in tutti i sensi. E’ una questione di educazione, cultura e responsabilità.
UN GELATO DI AMORE
Massimiliano e Roberta sono accomunati dalla sensibilità su tematiche difficili ma anche all’uso – sensibile – che entrambi fanno di materie prime e prodotti naturali. Sarà anche per questo che il libro non è rimasto “solo”: con le 75 foto che contiene, scattate da Paola Rizzi, è stata allestita una mostra fotografica nelle Prigioni del Castello Sforzesco di Vigevano; Silvia Capiluppi ha realizzato una performance scenica dove la donna, come un falco, viene liberata dall’oscurità e dalla sottomissione ritrovando la sua voce interiore; è nato un progetto di «sorellanza» con un lenzuolo firmato da più di 80 donne di tempi e spazi diversi (al Fuorisalone di Milano) associandolo al concetto di naturale.
Poi Massimiliano, incoronato Campione Europeo 2017 al Gelato Festival, «che si affida a prodotti e produttori sostenibili ed è stato invitato alla quarta edizione del Festival Internazionale dei Depuratori. Perché anche questo vuol dire rispetto dell’ambiente», dice Roberta Colli.
PICCOLE IMPRESE CHE FANNO COSE GRANDI
Storie di piccole imprese che fanno cose grande: questo è. Storie di solidarietà da tramandare, che si racconteranno anche in Veneto e Sardegna perché, prosegue Roberta, «tanti ci stanno dicendo di dare continuità a questa iniziativa per creare un collegamento fra tutte le donne italiane: solo loro, unendosi, potranno cambiare questa drammatica situazione di violenza». Fili rossi dell’artigianato contemporaneo.
L’ETICA DEL BENESSERE: «PERDERE UN CLIENTE NON CI SPAVENTA»
Perché il piccolo imprenditore non è più quello dei tempi passati: «L’Italia è il Paese europeo con più acconciatori, quindi la prospettiva si è ribaltata: la concorrenza è altissima e non ci sono più clienti vergini da conquistare. Bisogna rubarseli attraverso la specializzazione: la clientela diventa di nicchia ma è anche più fidelizzata».
Roberta ha quarantotto anni, ha aperto l’attività nel 2003, lavora in un salone di 40 metri quadrati. Ed è pronta al grande salto: «Siamo solo in due e vogliamo crescere, perché oggi si è meno artigiani e più imprenditori».
IL «TUTTO PER TUTTI» NON ESISTE PIU’
Il tempo del «tutto per tutti è finito», ecco perché le leve del business, oggi, sostengono l’abilità manuale con una creatività che si ritrova anche nell’organizzazione di eventi, nel co-marketing («non finalizzato a vendere ma a farsi conoscere da chi non ci conosce», incalza Roberta), nella comunicazione che passa dal racconto di quello che si fa, nei social e nelle pubbliche relazioni. Il mercato lo si affronta in modo diverso. In uno slogan: «Meno pieghe e più contatti».
BUON LAVORO E LAVORO BUONO
Roberta sta scrivendo il suo futuro, e questa volta non su un lenzuolo: «Nel nuovo spazio aiuteremo le donne sotto cure oncologiche e già oggi stiamo aiutando chi ha problemi di autostima con corsi sull’auto make up, l’abbinamento dei colori nell’abbigliamento e le giuste acconciature», conclude l’imprenditrice.
«Roberta Colli è l’esempio di un’imprenditorialità con forti connotazioni sociali e importanti legami con il territorio, un’imprenditorialità che è l’esempio del “lavoro buono” oltre che del “buon lavoro” che da sempre, come Confartigianato Imprese Lomellina, sosteniamo a tutti i livelli» dice il presidente dell’associazione, Luigi Grechi.
«Siamo orgogliosi di poter raccontare oggi – a ridosso del primo maggio – questa storia di lavoro e siamo orgogliosi di poter dire che sono molte, e le racconteremo, le storie di piccole imprese in grado di fare grandi cose, anche attraverso il lavoro quotidiano» conclude Grechi.