Andrea Sala ha 46 anni. Architetto, al secondo mandato alla guida di una città di 64mila abitanti da sempre proiettata sull’area milanese, il sindaco di Vigevano non fa fatica a immaginare cosa potrebbero diventare la Lomellina e la sua città principale tra cinque o dieci anni. Perché sì, sono tempi lunghi quelli delle grandi opere ma la differenza tra competitività e chance perse, sta nel pianificarle per tempo e nel miglior modo possibile, immaginarsele in un contesto territorialmente vasto e interpretarle in una chiave di sviluppo sostenibile.
Sono tre i pilastri sui quali Sala immagina di costruire il futuro economico e sociale del territorio: il primo si chiama completamento della Vigevano-Malpensa, con la circonvallazione di Abbiategrasso, che avvicina la città ducale a Milano. Se ne parla da anni, quasi venti, e oggi il destino del collegamento è nelle mani del Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica.
Cui toccherà dire l’ultima parola in merito all’intervento. «Ottomila concittadini su 64mila gravitano ogni giorno su Milano mentre le imprese sentono sempre più forte il bisogno di avvicinarsi a Malpensa, ecco perché credo in questa opera». E su questo, così come sul completamento del nuovo ponte sul Ticino di Vigevano (in programma entro il 2018), il sindaco è certo che si giocherà una delle partite strategiche della Lomellina.
Dalla gomma al ferro, quello della Milano-Mortara, per il quale nel Patto per la Lombardia siglato dal Governatore uscente Roberto Maroni e dall’ex premier Matteo Renzi esiste un finanziamento di 225 milioni di euro destinati al raddoppio della linea ferrata tra Albairate (località Cascina Bruciata) e Mortara, sfruttando il vecchio ponte sul Ticino, già di proprietà di Ferrovie dello Stato (e che, con il nuovo ponte, verrebbe liberato dalle auto). In questo caso, a far la differenza sarà il numero dei treni in transito, in base ai quali Rfi potrebbe decidere il raddoppio della tratta.
Il terzo pilastro prende il nome di Broni-Mortara: «Nel caso di realizzazione dell’autostrada, che rappresenterebbe un connettore decisivo per l’economia di un territorio come il nostro, auspicheremmo una bretella di collegamento, con un casello vicino, anche per la nostra città».
Perché, sulla carta o meno, alle fondamenta di tutte le opere sulle quali Sala vorrebbe affidare il consolidamento prima, e lo sviluppo economico poi della Lomellina, c’è la velocità. E la connettività con Milano «che, dopo Brexit, è destinata inevitabilmente a diventare un nuovo polo attrattore, spostando a Sud il baricentro europeo dell’economia, e non solo». E la Lomellina, con Vigevano, Mortara e gli altri centri strategici del comparto, a Milano si sente vicina, così come più vicina vorrebbe sentire Malpensa, ormai sempre più capitale del cargo nell’area a Sud dell’Europa.
Se ne parlerà. Se ne parlerà guardando anche oltre i confini della stessa area metropolitana, con lo sguardo ben puntato su Alptransit, Terzo Valico, Arcisate-Stabio (la metropolitana su ferro che, entro giugno, creerà un corridoio veloce tra Svizzera e brughiera), collegamento T2-Gallarate, potenziamento dell’asse ferroviario Gallarate-Rho.
Perché “Mobilità e infrastrutture: la mappa delle opportunità per le imprese”, non è solo il titolo del seminario tecnico promosso da Confartigianato Lomellina, in collaborazione con la società di servizi per le imprese ArtSer, ma un’occasione per riflettere.
E ci sarà anche il sindaco di Vigevano Andrea Sala, assieme al collega di Mortara, Marco Facchinotti, nella Sala del Ridotto del teatro Cagnoni (corso Vittorio Emanuele, 43) per discutere di pianificazione territoriale e reti di sviluppo economico assieme ad Aldo Colombo, direttore generale Infrastrutture e Mobilità di Regione Lombardia e a Claudio Del Bianco, direttore Public Affairs and External Communication di Sea Spa.
L’appuntamento è per le 18.30 di martedì 23 gennaio. L’obiettivo, nell’ambito di una tavola rotonda che coinvolgerà anche il presidente di Confartigianato Lomellina Luigi Grechi, sarà capire quali nuove produzioni, quali nuove chance, quali nuovi sbocchi porterà alla Lomellina il complicato mosaico delle grandi opere del futuro.