Luigi Grechi, presidente di Confartigianato Imprese Lomellina, numero uno regionale dei Calzaturieri, assume anche l’incarico quadriennale di vicepresidente nazionale della categoria, guidata dalla padovana Katia Pizzocaro. Nella rinnovata squadra, ad affiancare Grechi alla vicepresidenza c’è Lorenzo Totò (Marche) mentre tra i consiglieri figurano Marco Della Motta (Emilia Romagna), Piero Schettini (Puglia) e Alessandro Bottai (Toscana).
«Una sfida che affronto con gratitudine e determinazione – sono le prime parole di Grechi – Siamo un gruppo solido, coeso e affiatato, lavoreremo affinché il know how di tanti imprenditori che operano nel nostro settore venga preservato e tutelato, per non disperdere una quota parte rilevante del made in Italy da esportazione».
Certo il compito non sarà facile, a giudicare dai numeri: il 2024 si sta, infatti, delineando come il quarto annus horribilis per la moda, e con essa per la calzatura, tenuto conto che dall’inizio della serie storica, una performance peggiore della produzione nei primi sette mesi dell’anno si è registrata solo nel 2005 (-11,8%), %), nel 2009 (-15,1%) a seguito della crisi finanziaria scoppiata nel 2008, e nel 2020 (-33,5%) a causa della pandemia.
In chiave settoriale si osserva un calo della produzione del 16,8% per la pelle, con una accentuazione per le calzature (-20%), a fronte di flessioni del 6,9% per il tessile e dell’8,4% dell’abbigliamento,
Nei primi sette mesi del 2024 il valore delle vendite al dettaglio di abbigliamento e pellicce è salito dello 0,5% mentre quello di calzature, articoli in pelle e da viaggio è sceso dello 0,8%. Questi andamenti delineano una domanda debole in termini reali, considerando che nello stesso arco di tempo i prezzi al consumo di abbigliamento e calzature sono saliti dell’1,5%.
Sul mercato del lavoro rimangono pesantemente negative le previsioni sull’occupazione: nel trimestre settembre-novembre 2024 le assunzioni previste dalle imprese della moda sono scese del 5,6%.
A cedere è anche l’export, uno dei punti di forza della calzatura in Lomellina: a giugno 2024 l’esportazione della moda ha ceduto del 12,4% e nei primi sei mesi dell’anno ha segnato un calo del 5,3% (-3,9% nei primi cinque mesi del 2024), con una flessione più marcata nei paesi extra Ue (-15,2% a giugno e -7,5% nei primi sei mesi del 2024).
«I dati nazionali fotografano alla perfezione la situazione in Lomellina – prosegue Grechi – dove da mesi denunciamo un indebolimento dei comparti calzaturiero e meccano calzaturiero, anche a fronte di contingenze esogene importanti: due conflitti che ci coinvolgono direttamente, e un mercato americano fermo in previsione elettorale». Il mercato interno non riesce a colmare il rallentamento sui mercati internazionali «e questo – è il monito di Grechi – mi porta a chiedere il rifinanziamento dei fondi della bilateralità (la cassa integrazione artigiana, ndr) che in questo momento si stanno esaurendo, a fronte di una domanda importante».
Alla chiamata, Grechi spera che possa rispondere la manovra di bilancio, dalla quale «mi auguro arrivi l’intervento forte che auspichiamo dal Governo». Per quanto riguarda le azioni strutturali da compiere per portare ossigeno al settore calzaturiero, Grechi va dritto al punto: «Digitalizzazione, sostenibilità, formazione e competenze sono le parole chiave che abbiamo cercato di portare in questo 2024 ma che non potranno mancare nel 2025, pena l’impossibilità, per molte aziende, di rimanere competitive sul mercato internazionale».
È anche per questo che Confartigianato Lomellina, insieme alla società di servizi Artser, ha avviato nei mesi scorsi un percorso di sensibilizzazione alla transizione ESG delle aziende e che ora si sta concentrando sulla migliore attuazione possibile del piano industriale Transizione 5.0. «Diverso è il discorso della formazione e delle competenze: in questo caso, occorre che gli imprenditori prendano atto che una conoscenza “a vita” non è più pensabile, e che la riqualificazione del personale deve essere considerata un’azione più che strategica per lo sviluppo dell’azienda». Più complesso il capitolo competenze, che dovrebbero arrivare dai giovani: «Giovani che, a causa dell’inverno demografico, sono sempre meno e sempre più difficili da trovare. Per questo occorre diffondere tra i ragazzi che hanno iniziato in questo momento il loro percorso scolastico, la conoscenza di quali sono le attività maggiormente presenti sul loro territorio, affinché compiano una scelta di futuro strategica, che assicuri occupazione e carriera».