Duecentoventi professionalità, dodici sedi operative e una piattaforma online per il collegamento diretto con le imprese. Competenze orientate a rispondere a tutte le necessità delle piccole e medie aziende e un’ambizione: non smettere di crescere. È stato formalizzato nei giorni scorsi il potenziamento di Artser, la società di servizi del Gruppo Confartigianato Imprese, che ha esteso la sua operatività a tutta la Lombardia Nord Ovest con l’unione delle società di servizio di Confartigianato Imprese Varese, Lomellina e Pavia.
«Si tratta di un’operazione strategica che ci consente di ampliare la nostra capacità di offerta alle imprese, di acquisire una posizione strategica su territori ad altissimo tasso di industrializzazione e di assicurare risposte sempre più qualificate ai bisogni degli imprenditori» è il commento dell’Amministratore delegato di Artser, Mauro Colombo.
La nuova Artser della Lombardia Nord Ovest offre servizi sempre più personalizzati per le aziende dei territori interessati, ma anche di quelli limitrofi: «Le provincie di Pavia e Varese hanno una posizione di grande vicinanza all’area Milanese e attorno all’area Milanese che si stanno concentrando le maggiori forze economiche della nostra regione ed è in quell’area che possiamo mettere a disposizione delle imprese una professionalità acquisita in oltre settant’anni di storia del Gruppo».
L’operazione messa a punto dalle Confartigianato Varese, Pavia e Lomellina è dunque orientata a un futuro sempre più prossimo e assicura massima attenzione ai territori «non più nell’ottica di un provincialismo che crediamo sia il momento di superare, ma di macroaree omogenee sulle quali puntare per rafforzare i servizi alle aziende, la loro competitività, l’infrastrutturazione e l’offerta di immobili nei quali ospitare nuove attività produttive o di servizio» è l’analisi di Colombo, che ha maturato la scelta di ampliare le risorse di Artser a fronte di tre anni che hanno drasticamente cambiato i connotati dell’economia e del tessuto economico: «Abbiamo affrontato la pandemia e, subito dopo, una guerra che ha prodotto una fiammata delle commodities energetiche e delle materie prime, peraltro sempre più rare e costose. Siamo nel pieno di una crisi demografica che, di qui a qualche anno, ridurrà di molto il numero di giovani in ingresso nelle imprese e imporrà la riqualificazione degli over 50, per affrontare con determinazione le transizioni ecologiche e digitale sulle quali si gioca il destino della nostra competitività di sistema e di Paese».
E non è tutto, poiché le stesse filiere – che oggi sarebbe più corretto definire ecosistemi – si stanno ristrutturando a fronte della divisione in blocchi, delle difficoltà geopolitiche e della necessità di mantenere maggiore autonomia nel reperimento delle materie prime. A questo si aggiungano i problemi del credito, con le banche sempre meno di prossimità, e della finanza, su cui le aziende scontano in parte un gap di conoscenza. «Siamo di fronte a un contesto in grande movimento che richiede risposte chiare, solide ed efficaci: le aziende non hanno più molto tempo per affrontare il cambiamento, tutto è diventato veloce, ed incalzante, e noi dobbiamo farci trovare pronti a sostenerle nel modo più efficace».
Di qui la scelta, «lungimirante», di guardare oltre, di ampliare un gruppo già solido e di renderlo un punto di riferimento non solo nell’erogazione di servizi e consulenza, ma anche di informazioni, formazioni e cultura aziendale. «Le nostre tre associazioni saranno garanzia di attenzione all’imprenditore in quanto attore sociale, inserito in un contesto nel quale è bene che possa svolgere al meglio la propria attività senza vincoli, lacci e lacciuoli antistorici e antieconomici». Le associazioni saranno una voce dell’impresa, saranno solide nel difendere gli interessi delle imprese ma, soprattutto, saranno portatrici di cultura di impresa e di occasioni di incontro fondamentali per ampliare il network aziendale.
«Sono convinto che questo passo ci porterà lontano ma, soprattutto, sono certo che sarà un portato di efficienza alle imprese grazie ai nostri commercialisti, consulenti del lavoro, ingegneri della sicurezza, tecnici ambientali, esperti nel settore It e della formazione, export e digital specialist, Hr manager e avvocati, ma l’elenco potrebbe allungarsi ancora di molto». «Avevamo una sfida da affrontare e abbiamo scelto con determinazione e lungimiranza di farlo guardando oltre e pensando, davvero, al futuro delle imprese, il vero grande patrimonio di questo Paese. Un patrimonio che nessuno può permettersi, oggi, di perdere».