Bonus Mobili: una bella presa per il “mulo”

Apprendo da un articolo apparso sul quotidiano "Libero" del 22 marzo a firma di Attilio Barbieri, che nel "decreto legge  sull'emergenza casa" è stato modificato l'importo della detrazione del "Bonus Mobili" .
Da ora l'abbuono non sarà più fino ad € 10.000, indipendentemente dalla spesa sostenuta per la ristrutturazione, ma sarà legato al costo della ristrutturazione stessa. Il vecchio sistema di calcolo era già poca cosa rispetto ai costi da sostenere, per di più spalmato su 10 anni.
Dopo tutte le sperticate ovazioni, piovute da più parti, inneggianti al cambiamento di rotta nei confronti della categoria, questa è veramente una bella doccia fredda.
Dove sono i nostri sig. On. e Sen. ? (Alan Ferrari PD – Gianmarco Centinaio Lega Nord – Luis Alberto Orellana ex 5 Stelle) per citare solo quelli legati al ns. territorio.
Quando si tratta di chiedere voti al momento delle elezioni, corrono da un capo all'altro del collegio con una velocità tale che i vari piloti di formula 1 sembrano dei pivelli.
Quando si tratta di aiutare coloro che i voti li hanno espressi (stando a quanto si può leggere), neanche l'ombra.
Quando, poco più di un mese fa, a Roma alla manifestazione di RETE IMPRESE ITALIA, i parlamentari presenti in rappresentanza dei partiti cosiddetti difensori
e sostenitori delle P.M.I. si lanciavano in sproloqui a sostegno dell'iniziativa, dove sono finiti?
Siamo sempre più in mano ai burocrati di stato, Non sanno, questi signori, che se la gente consuma di più, alla fine lo stato ne guadagna in termini di I.V.A. e di I.R.P.E.F.?
Il presidente Napolitano, a sua volta avalla questi  "cattivi ragionieri" che guardano all'immediato e non sanno vedere e calcolare quanto può arrivare in termini di imposte da qui a qualche tempo.
Non bastano tutte le Ditte fallite, quelle che hanno chiuso, che hanno delocalizzato,  gli artigiani e commercianti che si sono suicidati, l'impoverimento generale
della nazione a far capire la strada da finalmente intraprendere?
E' ora di finirla con questo sistema  delle tasse fine a se stesso,  che ha portato solo miseria.
In questi giorni abbiamo sentito il Presidente del Consiglio Matteo Renzi ad annunciare le cosa da fare.
Se questo è la trasformazione dell'annuncio in programma concreto, possiamo prepararci a tornare a Roma.
Questa volta bisogna che anche gli scettici si diano una mossa e vengano a Roma ad ingrossare le fila di coloro che protestano.
   
CONFARTIGIANATO IMPRESE LOMELLINA
CATEGORIA LEGNO ARREDO
IL PRESIDENTE
MARIO GIRANI