Il Presidente di Confartigianato Imprese Lomellina, Bellati: “Il Vice Presidente Tajani conferma le nostre preoccupazioni: accesso al credito difficile per le piccole imprese. Bisogna rilanciare i Confidi”
In 1 anno finanziamenti a imprese italiane diminuiti di 41,5 miliardi. E il gap Italia-Ue per tassi di interesse costa alle nostre aziende 7,1 mld.
“Il Vice Presidente della Commissione Europea Antonio Tajani ha messo in evidenza uno dei problemi più gravi per i piccoli imprenditori e che Confartigianato denuncia da tempo: le difficoltà di accesso al credito e l’alto costo del denaro”.
E' il commento del Presidente di Confartigianato Imprese Lomellina, Stefano Bellati, alle dichiarazioni del Vice Presidente Tajani in merito a un'indagine sull'accesso al credito pubblicata oggi dalla Commissione Ue e dalla Banca centrale europea e dalla quale emerge che 1 impresa europea su 3 non ha ottenuto i finanziamenti richiesti.
Sull’argomento, il Presidente di Confartigianato Imprese Lomellina fa rilevare che nell'ultimo anno i prestiti bancari alle aziende italiane sono diminuiti di 41,5 miliardi di euro, pari al -4,2%. Le più colpite dal razionamento del credito sono le imprese artigiane che in un anno hanno visto diminuire del 5,7% lo stock di finanziamenti.
Al calo della quantità di finanziamenti al sistema produttivo si accompagna l’aumento dei tassi di interesse. “L’Italia – sottolinea il Presidente Bellati – è seconda soltanto alla Spagna per i tassi più alti d’Europa: la differenza rispetto alla media Ue è di 84 punti base in più, ma lo spread sale a 148 punti base nel confronto con i tassi medi pagati dalle imprese in Germania. Il gap Italia-Ue per i tassi d’interesse genera un maggiore costo per oneri finanziari pari a 7,1 miliardi a carico delle aziende italiane”.
Per migliorare le condizioni di accesso al credito da parte delle piccole imprese, il Presidente di Confartigianato Lomellina oltre a richiamare il sistema bancario ad un maggiore impegno nell’erogazione dei finanziamenti agli imprenditori, sottolinea la necessità di rilanciare il ruolo dei Consorzi Fidi che in questi 5 anni di crisi hanno prestato garanzie per decine di miliardi.
“Confidiamo – conclude Bellati – che, nell’ambito della legge di stabilità, vengano recepite le proposte sollecitate da Confartigianato insieme con Rete Imprese Italia per sostenere la ri-patrimonializzazione dei Confidi. Riteniamo necessario dedicare, all’interno del Fondo Centrale di Garanzia, un Fondo Speciale per l’aumento del capitale dei Confidi pari all’1% delle garanzie che hanno in essere e che oggi ammontano a 20 miliardi”.