Il 2012 ha lasciato un segno pesante sul numero di imprese artigiane in Lombardia e in provincia di Pavia. Come rivelano i dati di un recente studio dell’Osservatorio MPI di Confartigianato Lombardia, per queste imprese diventa ogni giorno più difficile stare sul mercato, tanto che il numero di imprese artigiane in Lombardia è crollato di ben 3.633 unità. A fine 2012 sono 263.955 le imprese artigiane lombarde, e si registrano 18.678 iscrizioni e 22.311 cessazioni.
“Si tratta di un vero e proprio processo di selezione, che ha spazzato via le realtà meno solide, insieme a chi solido lo era, ma poi si è scontrato con le difficoltà nella concessione del credito, con tempi di pagamento sempre più lunghi – quando i pagamenti ci sono – e con gli scogli della burocrazia”, commenta Stefano Bellati, alla guida diConfartigianato Imprese Lomellina. “La dimostrazione che sono i piccoli a soffrire di più viene dai dati di contesto, che fotografano una situazione in cui la dinamica di nati-mortalità per il totale delle imprese rimane positiva (+0,60%), anche se in flessione rispetto al 2011 (+1,21%)”.
Nella provincia di Pavia sono 15.528 le imprese artigiane iscritte a fine 2012. Nell’anno si è registrato un saldo negativo di 227 imprese artigiane, dato da 1.127 iscrizioni contro 1.354 cessazioni.
Nel lungo periodo, che va dal 2007 al 2012, le iscrizioni di imprese artigiane nella nostra provincia sono state complessivamente 8.488 e le cessazioni 8.142, pari ad un saldo positivo di 346 imprese artigiane, unica provincia lombarda insieme a Brescia ad ottenere un valore con segno più.
La successione di due recessioni alternate da una debole ripresa mostra i suoi effetti sulla demografia dell’artigianato della Provincia di Pavia che nel 2012 registra un tasso di sviluppo del -1,44%, sostanzialmente in linea con il dato regionale (-1,33%), occupando la terza posizione nella classifica delle province lombarde.
Se si prende a riferimento la crescita cumulata dal 2009 al 2012, si osserva che il tasso di sviluppo relativo all’artigianato in Lombardia è del -2,51%, superiore a quello registrato a livello nazionale pari al -3,20%.
Nel quadriennio esaminato, lo studio rileva per la provincia di Pavia una caduta dello stock di imprese artigiane del -3,43%, occupando così la sesta posizione nella classifica su base provinciale, con un tasso di sviluppo più basso di quello regionale (-2,51%).
Entrando nel dettaglio settoriale, a livello regionale osserviamo che nel 2012 sono i comparti delle Costruzioni e del Manifatturiero a presentare maggiore difficoltà: il primo con un tasso di sviluppo del -2,29%, il secondo del -1,89%. Segnali di tenuta si osservano nei Servizi,che registrano un tasso di sviluppo positivo pari al +0,27%.
Nel territorio provinciale pavese, come prevedibile, il settore che soffre di più è quello delle Costruzioni. Si registra, infatti un tasso di sviluppo pari a -2,16% nelle Costruzioni ,-1,67% nel Manifatturiero, ed uno -0,16% nei Servizi.
Se invece esaminiamo il periodo dal 2009 al 2012, appare evidente che a Pavia c’è stato un processo di intensa selezione dell’artigianato che ha colpito principalmente il comparto Manifatturiero, che ha fatto registrare un tasso di sviluppo del -7,68%.
Seguono, con valori meno pesanti, il comparto Costruzioni, con un tasso di sviluppo del -2,68% e l’area Servizi, che si conferma quello che ha maggiormente tenuto, con un tasso di sviluppo del -1,58%.
In allegato per il download, le tabelle di raffronto.