«Le scelte di oggi condizioneranno enormemente il nostro futuro: facciamo in modo che siano funzionali, rapide ed efficaci, ma che non compromettano il tessuto produttivo ed economico in maniera irreversibile». Luigi Grechi ha trascorso la domenica nell’attesa del DPCM annunciato la sera precedente dal premier Conte. E ora tira le fila.
«Stiamo vivendo un periodo doloroso, senza precedenti nella storia recente, e le imprese sapranno dimostrare senso di responsabilità nei confronti del Paese e della martoriata Lombardia» dice il presidente di Confartigianato Lomellina, imprenditore del settore calzaturiero e attento sin dall’inizio ad anteporre la salute a qualsiasi altra istanza d’impresa: «Siamo coscienti di quello che c’è da fare oggi ma, al contempo, chiediamo un patto chiaro al Governo perché sia evidente sin d’ora che il grandissimo sacrificio chiesto alle imprese dovrà essere puntellato con interventi di sostegno al credito e agli investimenti e di azzeramento fiscale».
«In alternativa, metteremo in ginocchio l’economia e pregiudicheremo in modo irreversibile il nostro futuro: prevenire questa sciagurata ipotesi è un preciso dovere di chi, come noi, si schiera anche oggi dalla parte delle imprese» prosegue il numero uno dell’associazione.
«Sospendere una produzione o un’attività può essere anche molto complesso, e per ciò occorre mettere sin d’ora mano alle azioni normative, fiscali e creditizie che renderanno possibile la ripresa, salvaguardando al contempo il lavoro sicuro e protetto delle tante piccole e medie imprese strategiche per il Paese e fondamentali a garantirci la continuità in questi momenti durissimi». Il riferimento è alle filiere sulle quali il Dpcm del Governo non ha applicato la stretta.
«Ci aspettiamo che già nei prossimi giorni si apra un dialogo e che venga garantita equità nella distribuzione delle risorse che verranno destinate al sistema economico: le piccole e medie imprese sono fondamentali per il Paese e ce ne accorgiamo oggi più che mai: senza i nostri imprenditori e i loro collaboratori l’Italia e la Lombardia si sarebbero già fermate» rimarca Grechi che spiega: «La comunità scientifica e molti esperti sanitari ci dicono che la serrata è l’unica soluzione per arrestare la corsa maledetta del coronavirus, quindi chiediamo ai nostri imprenditori di seguire scrupolosamente le norme appena entrate in vigore».
In parallelo dovrà però muoversi la macchina del confronto tra le parti per garantire interventi efficaci e pressoché immediati «per difendere le imprese che continueranno a operare da un lato e quelle che, responsabilmente, si fermeranno oggi per ricominciare prima e con coraggio».