Ai tempi del Coronavirus anche le comunicazioni e i trasferimenti di persone (sopratutto) e di merci (in modo per ora meno impattante) stanno cambiando drasticamente. Vediamo nel dettaglio le nazioni che, ad oggi, hanno chiuso i collegamenti per fornire alle imprese una guida, IN COSTANTE AGGIORNAMENTO, sui transiti in Europa e nel Mondo:
Albania
Al fine di prevenire la diffusione del COVID-19, le Autorità dell’Albania hanno disposto, a partire dal 10 marzo, il blocco totale dei collegamenti aerei e marittimi da/per l’Italia.
Dalle 23.59 di domenica 15 marzo, inoltre, ogni ingresso via terra in territorio albanese è chiuso ai viaggiatori che arrivano in autobus o automobile dal Montenegro, Kosovo, Macedonia del Nord e Grecia.
I confini via terra restano aperti solo per il trasporto delle merci.
Austria
Dopo aver sospeso tutti i collegamenti aerei e ferroviari con l’Italia, da mercoledì 11-03-2020 l’Austria ha introdotto controlli sanitari ai principali valichi di frontiera.
Solo tre gruppi di persone sono autorizzati ad entrate in territorio austriaco:
- austriaci o persone con residenza principale, o secondaria, in Austria che desiderano viaggiare e quindi sottoporsi a quarantena volontaria di 14 giorni a casa;
- persone che hanno un certificato medico con data non oltre i quattro giorni antecedenti;
- persone che vogliono viaggiare solo attraverso l’Austria. Quest’ultima categoria deve impegnarsi a non fermarsi in Austria.
Da oggi, lunedì 16 marzo, l’Austria chiude 47 piccoli valichi di frontiera verso l’Italia che sono la maggior parte in alta montagna.
Restano aperti solamente il Brennero, Resia, Sillian e Tarvisio.
Danimarca
Il governo danese ha stabilito la chiusura della frontiera terrestre, in ingresso, dal mezzogiorno del 14 marzo fino al 13 aprile e la sospensione di tutto il traffico aereo e marittimo.
I controlli alla frontiera sono già operativi, e tutti i cittadini non danesi sono chiamati a fornire un valido motivo per entrare nel Paese.
E’ possibile farlo solo a chi risiede e lavora nel paese, per i viaggiatori in transito diretti verso altre destinazioni finali nonché per genitori con figli minori in Danimarca. Ogni caso verrà valutato individualmente dalle autorità locali.
Federazione Russa
Divieto di ingresso nella Federazione per tutti i cittadini italiani, o i viaggiatori di qualsiasi nazionalità provenienti dall’Italia. Inoltre, la compagnia aerea Aeroflot ha annunciato la sospensione dei voli verso le destinazioni di Italia, Spagna, Francia e Germania, fino al 30 aprile. Dal 13 marzo 2020 è temporaneamente vietato l’ingresso dei cittadini della Repubblica Italiana nella Federazione Russa per motivi di lavoro, di studio, di turismo e di transito, nonché per visite private.
Inoltre, dal 13 marzo 2020 è temporaneamente vietato l’ingresso nella Federazione Russa dei cittadini stranieri e degli apolidi, provenienti dal territorio della Repubblica Italiana, per motivi di lavoro, di studio, di turismo e di transito, nonché per visite private (ad eccezione dei cittadini degli Stati membri dell’Unione economica eurasiatica, membri delle delegazioni ufficiali e degli equipaggi di cabina, nonché dei cittadini stranieri residenti nella Federazione Russa).
Francia
Il Consiglio Federale ha deciso di chiudere, dopo il Canton Ticino, anche gli altri varchi di frontiera con la Germania, la Francia e l’Austria. Il blocco degli ingressi non è valido per i frontalieri, il trasporto delle merci e i transiti verso altre destinazioni. Le misure di restrizioni rimarranno in vigore sino al 19 aprile.
Germania
Da oggi 16 marzo 2020 la Germania ha chiuso dalle ore 8.00 le frontiere con Svizzera, Francia, Austria, Danimarca e Lussemburgo.
Escluse dal provvedimento il traffico delle merci e dei lavoratori pendolari.
Svizzera
Le frontiere rimangono aperte ai cittadini elvetici, a chi ha un permesso di domicilio e ai lavoratori frontalieri. Nessuna chiusura per il transito delle merci.
I controlli più severi delegati alle guardie di confine potranno causare lunghi tempi d’attesa ai valichi.
Polonia
Da domenica 15 marzo, le Autorità polacche hanno disposto una serie di misure restrittive. In particolare, è vietato l’ingresso nel Paese per tutti gli stranieri (salvo coloro i quali abbiano un titolo di soggiorno, lavoro o altro legame documentato con la Polonia, previa quarantena obbligatoria). Sono reintrodotti temporaneamente i controlli alla frontiera, sono sospesi i collegamenti aerei e ferroviari internazionali di passeggeri, mentre resta possibile lo spostamento via terra in auto o in autobus, ove disponibile.
Repubblica Ceca
Il 12 marzo, le autorità locali hanno dichiarato lo stato di emergenza in relazione al COVID-19.
Dalle 23.59 del 13 marzo, le persone provenienti da Cina, Corea del Sud, Iran, Italia, Spagna, Austria, Germania, Gran Bretagna, Francia, Paesi Bassi, Svizzera, Svezia, Norvegia, Belgio, Danimarca non sono autorizzate ad entrare nella Repubblica Ceca, ad eccezione delle persone con residenza permanente o temporanea per più di 90 giorni. Inoltre, i cittadini della Repubblica Ceca non sono autorizzati a viaggiare nei predetti Paesi. A partire dalle 23.59 di giovedì 12 marzo gli ingressi da Austria e Germania saranno consentiti solo da 11 punti, con controllo alle frontiere. Fino all’entrata in vigore di tali provvedimenti, i viaggiatori provenienti dall’Italia continuano comunque ad essere indirizzati in aeroporto verso un’uscita dedicata, dove è effettuato il controllo visuale della temperatura corporea e solo in caso di rilevamento febbrile, controlli medici più accurati. Per i casi sospetti o accertati, il protocollo sanitario prevede la quarantena in loco.
Tutti i servizi internazionali di trasporto via autobus o treno sono vietati, è invece possibile uscire dal Paese in auto.
Slovenia
Il Ministero della Salute della Repubblica di Slovenia ha emanato un Decreto, entrato in vigore l’11.03.2020 alle ore 18.00, con cui si stabiliscono le condizioni di ingresso nella Repubblica di Slovenia dalla Repubblica Italiana per le persone.
Sono stati istituiti sei punti di controllo nell’area di confine dei collegamenti stradali con la Repubblica Italiana, presso i seguenti valichi di frontiera: Fusine / Rateče, Stupizza / Robič, Sant’Andrea / Vrtojba, Fernetti / Fernetiči, Pese / Krvavi potok, Rabuiese / Škofije. Tutti gli altri collegamenti stradali tra la Repubblica di Slovenia e la Repubblica Italiana sono stati chiusi.
Il trasporto ferroviario di persone tra la Repubblica di Slovenia e la Repubblica Italiana è stato soppresso.
L’ingresso nella Repubblica di Slovenia di persone che non siano cittadini sloveni, o non abbiano residenza anagrafica stabile o temporanea nella Repubblica di Slovenia, è permesso a coloro che presentino un certificato medico, non più vecchio di tre giorni, che dichiari esito negativo al test SARS-CoV-2 (COVID-19).
Se il viaggiatore non fornisce la prova di cui sopra, gli sarà permesso di entrare nella Repubblica di Slovenia nel caso in cui la temperatura corporea sia inferiore a 37,5 gradi Celsius e non mostri chiari segni di infezione del tratto respiratorio superiore (tosse, rinorrea, respiro corto).
E’ stato altresì disposto il divieto di ingresso dei veicoli merci dall’Italia, ad eccezione dei carichi destinati in Slovenia e dei materiali medici e di prima necessità destinati a paesi terzi.
Inoltre, con decreto del 15 marzo, il trasporto pubblico, ivi inclusi treni, autobus di linea, trasporto occasionale (p. es. autobus turistici) è stato soppresso fino alla fine dell’emergenza, e dal 17 marzo è chiuso l’aeroporto internazionale di Lubiana.
Ucraina
Al fine di contenere la diffusione del COVID-19, le autorità ucraine hanno disposto, a partire dal prossimo 16 marzo per un periodo al momento limitato a due settimane, il divieto generale di ingresso nel Paese, qualunque sia il mezzo di trasporto utilizzato, a tutti gli stranieri, ad eccezione delle persone residenti e con permesso di soggiorno.
A partire dalle ore 00.01 di martedì 17 marzo 2020 fino al 3 aprile 2020 tutti i collegamenti aerei (compresi quelli con l’Italia), in ingresso e uscita dal Paese, sono sospesi.
Sono sospesi, per il medesimo periodo (17 marzo-3 aprile) i collegamenti internazionali via terra (autolinee, treni) mentre resta sempre possibile uscire dal Paese in auto.
Ungheria
Il Governo ungherese ha dichiarato lo stato di emergenza. Tale dichiarazione comporta il divieto assoluto di entrare in Ungheria per chi viene da Italia, Cina, Iran o Corea del Sud, fatta salva la possibilità di rientro per i cittadini ungheresi che arrivano dai predetti Paesi, ma che dovranno affrontare una rigida quarantena domestica obbligatoria di due settimane. Verranno introdotti i controlli di frontiera con Slovenia e Austria; da questi Paesi, a partire dalle 23.59 dell’11 marzo, sarà introdotto il blocco del traffico aereo e ferroviario. Nemmeno i bus potranno passare il confine: sarà garantito l’ingresso solamente ai cittadini ungheresi. Sono previsti controlli più severi anche al confine croato. Sono previste, inoltre, pesanti sanzioni per coloro che non rispettano la quarantena e per chi afferma il falso, per esempio sul proprio luogo di provenienza. Lo stato di emergenza ha una durata di 15 giorni, prorogabili attraverso un’apposita autorizzazione del Parlamento al Governo. Sono possibili variazioni nel traffico aereo da/per l’Italia.
USA
Il Presidente degli Stati Uniti ha annunciato la sospensione temporanea, per un periodo iniziale di 30 giorni, dell’ingresso dei viaggiatori che, nei 14 giorni precedenti il tentativo di ingresso negli Stati Uniti, siano stati fisicamente presenti in uno dei Paesi dell’Area Schengen, inclusa l’Italia.
In conseguenza delle decisioni presidenziali, il traffico aereo da/per l’area Schengen sta subendo significative variazioni. Si raccomanda di consultare la propria compagnia aerea in merito allo stato del proprio volo, all’effettiva possibilità di imbarco o, se necessario, per individuare rotte alternative per raggiungere l’Italia.
Unione Europea
L’Ue si prepara a chiudere l’area Schengen, stop agli ingressi da Paesi terzi per 30 giorni. Per il momento la restrizione durerà trenta giorni, con possibilità di essere prorogata se la situazione non dovesse migliorare. Previste anche una serie di esenzioni alla restrizione temporanea per cittadini residenti in UE che tornano a casa, diplomatici, ma soprattutto medici, personale sanitario, ricercatori ed esperti in prima linea per contenere l’epidemia. Al fine di tutelare il mercato unico e l’approvvigionamento di beni essenziali, tutti gli Stati membri, si legge nel linee guida presentate ieri dalla Commissione Europea https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/en/ip_20_468,devono preservare la libera circolazione delle merci. In particolare, devono garantire la filiera di prodotti essenziali come medicine, equipaggiamento medico, e cibo. Nessuna restrizione, insistono, dovrebbe essere imposta per quanto riguarda la circolazione delle merci dentro il mercato interno. Anzi, dall’esecutivo arriva la proposta di istituire corsie prioritarie per il trasporto delle merci (ad esempio tramite “corsie verdi”), per mantenere attivo il settore della mobilità e garantire allo stesso tempo una continuità economica all’interno del mercato unico.
VIAGGIARE SICURI
Su www.viaggiaresicuri.it, dell’Unità di crisi del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, sono segnalate tutte le misure restrittive prese da 221 Paesi nel mondo, e si danno innumerevoli consigli su come comportarsi in viaggio e una volta che si è raggiunta la destinazione. Il sito propone, per ciascuna nazione, una scheda aggiornata o in fase di aggiornamento e informazioni dettagliate su ciò che serve per spostarsi (il consulto medico, la farmacia da viaggio, documenti e certificati, l’assicurazione sanitaria), l’attenzione nei confronti di viaggiatori particolari quali sono gli anziani, i bambini, le donne in gravidanza e le persone affette da disabilità; le precauzioni negli spostamenti (qui si va dall’alimentazione ai morsi e graffi di animali e insetti, alle ferite e avvelenamento); i documenti necessari (compresi il furto e lo smarrimento) e la sicurezza aerea.