Decreto cura-Italia, oggi il Cdm. Le anticipazioni con i provvedimenti per imprese, famiglie e risparmiatori

Qualcuno lo ha già ribattezzato Decreto “Cura-Italia”. Di fatto, una manovra finanziaria, che “cuba” attorno ai 20 miliardi (dai 12 inizialmente previsto) e che arriva in extremis, a poche ore dalla scadenza dei versamenti IVA del 16 marzo. Un provvedimento che prende forma in un maxi-decreto che nelle limature finali si aggirerebbe attorno ai 120 articoli, dai 37 della prima bozza che circolava nei giorni scorsi.  “Nessuno sarà lasciato solo” è l’imperativo del ministro dell’Economia Roberto Gualtieri. Tra le misure annunciate sui quattro pilastri di cui il ministro aveva parlato giorni fa, si aggiunge una decisione forte: il via libera all’emissione di titoli di Stato per un importo fino a 25 miliardi di euro per il 2020 per finanziare le misure contro il coronavirus.

Iniziamo ad anticiparvi il corpo della norma.

FISCO

  • Sospensione degli adempimenti tributari, diversi dai versamenti e dall’effettuazione delle ritenute alla fonte e delle trattenute relative all’addizionale regionale e comunale, per il periodo dall’ 8 marzo al 31 maggio 2020
  • Stop alle ritenute d’acconto per le aziende con fatturato non superiore a euro 400.000 nell’ultimo periodo di imposta, per i ricavi e i compensi percepiti fino al 31 marzo 2020
  • I versamenti tributari sospesi dovranno essere effettuati, senza applicazione di sanzioni e interessi, in un’unica soluzione entro il 31 maggio o mediante rateizzazione fino a un massimo di 5 rate mensili di pari importo dal mese di maggio 2020.
  • Gli adempimenti sospesi saranno effettuati entro il 30 giugno 2020 senza applicazione di sanzioni.
  • I versamenti delle ritenute alla fonte sui redditi di lavoro dipendente e assimilati, nonché gli adempimenti e i versamenti dei contributi previdenziali e assistenziali e dei premi per l’assicurazione obbligatoria, già previsti per il settore del turismo, vengono estesi ai settori dello sport, dell’arte e della cultura, del trasporto e della ristorazione, dell’educazione e dell’assistenza.

MUTUI

  • Estensione della moratoria fino a 18 mesi prevista per i mutui prima casa anche ai lavoratori autonomi e ai liberi professionisti che autocertifichino in un trimestre successivo al 21 febbraio 2020 un calo, superiore al 33%, del fatturato dell’ultimo trimestre 2019 a causa della chiusura o della restrizione della propria attività per l’emergenza. Per l’accesso al Fondo non è richiesta la presentazione dell’Isee

PRESTITI PMI E MICRO IMPRESE

  • Moratoria sui prestiti e sulle linee di credito delle pmi e micro imprese, che facciano richiesta alla banca o altro intermediario finanziario che ha concesso il credito, con garanzia pubblica al 33% per 1,73 miliardi.
  • Potenziato il fondo di garanzia per le Pmi con 1 miliardo in più.
  • Previsto un bonus fiscale per la cessione dei crediti deteriorati.

GENITORI

  • Per i genitori dipendenti del settore privato e autonomi che si trovano a fronteggiare la chiusura delle scuole in arrivo una forma di congedo parentale straordinario, per i figli fino a 12 anni di età, per un periodo continuativo o frazionato fino a 15 giorni, con un’indennità pari al 50% della retribuzione o di 1/365 del reddito. Il limite di età non si applica in caso di figli con disabilità. Inoltre, i genitori dipendenti del settore privato con figli minori, tra i 12 e i 16 anni, hanno diritto di astenersi dal lavoro per il periodo di chiusura delle scuole, senza corresponsione di indennità né riconoscimento di contribuzione figurativa, con divieto di licenziamento e diritto alla conservazione del posto di lavoro. In alternativa si potrà utilizzare il cosiddetto voucher baby sitter fino a 600 euro che sale a 1.000 per il personale sanitario.

DIPENDENTI

  • Previsto un bonus di 100 euro a favore dei lavoratori dipendenti, pubblici e privati, con reddito complessivo non superiore a 40.000 euro, che, durante il periodo di emergenza, continuano a prestare servizio nella sede di lavoro nel mese di marzo 2020.
  • Dodici giornate in più di permesso mensile retribuito, coperto da contribuzione figurativa, per ciascuno dei mesi di marzo e aprile 2020.
  • Fondo per il “reddito di ultima istanza” per garantire un’indennità, ai lavoratori dipendenti e autonomi che hanno cessato, ridotto o sospeso la loro attività o il loro rapporto di lavoro, e che nel corso del 2019 hanno prodotto un reddito da lavoro non superiore a 10.000 euro.
  • Equiparazione dell’assenza per quarantena alla malattia, già prevista per il settore pubblico, anche per il settore privato.

AFFITTI

  • Per gli esercenti di negozi e botteghe un credito d’imposta nella misura del 60% del canone di locazione per il mese di marzo 2020.

RISPARMIATORI

  • I risparmiatori truffati dalle banche messe in liquidazione avranno tempo fino al 18 giugno per fare domanda di indennizzo. Si prevede inoltre che ad azionisti e obbligazionisti in attesa della predisposizione del piano di riparto, può essere corrisposto un anticipo nel limite massimo del 40 per cento dell’importo dell’indennizzo deliberato dalla Commissione tecnica.

AMMORTIZZATORI SOCIALI

  • Salgono a 5 miliardi le risorse per la cassa integrazione per l’intero territorio nazionale, per tutti i lavoratori per un massimo di 9 settimane, anche per le imprese con meno di 5 dipendenti escluse dagli ammortizzatori.
  • Si prevedono 1,347 miliardi di euro per il 2020 per la Cig ordinaria e 338,2 milioni per trasformare la Cigs in Cigo.
  • Sono previsti poi 3,293 miliardi di euro per la cassa in deroga concessa alle aziende che occupano più di 5 dipendenti, previo accordo con i sindacati.