Non c’è più tempo: servono misure per sostenere le Pmi. Ecco cosa chiede Confartigianato al governo

L’emergenza c’è, inutile negarlo. E si tratta di approvvigionamenti bloccati, commesse in giacenza nelle officine, pagamenti in sospeso, liquidità che manca, ordini che non arrivano e merci che non partono. Clienti che non si incontrano, voli bloccati, business fermo. O quasi. Una situazione di stallo che gli imprenditori, intercettati in questi giorni da Confartigianato Imprese Varese, temono si possa trasformare in un vero blocco. Un “fermo” involontario, ovviamente, di fronte al quale è inconcepibile qualsiasi inerzia. Commenta il presidente di Confartigianato VareseDavide Galli, all’indomani del Dpcm varato dal governo: «Nella giornata di martedì, Confartigianato ha incontrato i ministri competenti per rappresentare le esigenze drammatiche che molti imprenditori stanno vivendo nei territori dei focolai dell’epidemia e le ripercussioni sull’intero sistema produttivo nazionale. Le richieste del nostro sistema sono basilari e determinanti per evitare il collasso del sistema, peraltro già in atto. Ci auguriamo che vengano prese in considerazione alla luce della composizione del sistema economico lombardo, dove c’è la maggiore concentrazione in termini assoluti di imprese (circa 37mila circa)».

Una cifra che non può sfuggire al legislatore, che difatti si è mosso nel tentativo di arrestare i devastanti effetti economici dell’emergenza-Coronavirus. Ma non è ancora sufficiente. Venerdì, infatti, l’Esecutivo emanerà un primo provvedimento legislativo (100 milioni di euro subito disponibili) a copertura delle esigenze di intervento immediato per il sistema produttivo. L’auspicio di Confartigianato è che ripercorra l’adozione di strumenti già sperimentati in occasione di recenti emergenze nazionali.

Alle richieste contingenti, rammenta il presidente Galli, «è stato chiesto di affiancare una pianificazione di medio-lungo periodo perché è prevedibile che le conseguenze di quanto sta avvenendo, sommate al quadro congiunturale già non positivo, possano produrre danni a cascata di lunga gittata» intaccando il Made in Italy («che noi chiediamo di difendere ad ogni costo»), l’export, il mercato interno e le relazioni stesse delle filiere.

Cosa chiede Confartigianato? In sintesi, sono due le tipologie di intervento che il sistema ritiene siano fondamentali: la prima dovrà tamponare l’emergenza per generare quella liquidità che ora viene a mancare alle imprese per l’interruzione del lavoro: ammortizzatori sociali, rinvio delle scadenze fiscali e tributarie, moratoria sul credito. La seconda, invece, dovrà riattivare l’offerta e ripristinare le filiere produttive. In questo caso, il coinvolgimento dell’Unione Europea dovrà essere pronto, costante e puntuale al fine di facilitare gli scambi commerciali e sostenere gli investimenti e la conversione tecnologica e logistica.

Nel dettaglio, per la “zona gialla” Confartigianato ha chiesto di «sostenere le esigenze finanziare (ovvero la liquidità) delle imprese con fondi straordinari, anche attraverso i confidi e le finanziarie regionali». Inoltre, è stata caldeggiata la riattivazione della Cassa integrazione guadagni in deroga senza accordo sindacale, ma con norme chiare antielusive. Sì anche all’individuazione di una misura a tutela dei lavoratori autonomi coinvolti dagli interventi restrittivi dell’attività lavorativa e alla definizione in modo chiaro di norme antielusive come ad esempio il Documento di Valutazione Rischi con Disposizioni di protezioni individuali ben definitivi.

Si chiede, inoltre, il «sostegno alle singole aziende che arrivassero a sospendere l’attività per evitare la diffusione del contagio o che, per decisione dei dipendenti, non dovessero riuscire a dare continuità alla produzione o all’erogazione dei servizi, e la proroga dei termini per i versamenti e gli adeguamenti tributari, armonizzando la sospensione alla durata dell’emergenza e provvedendo ad estendere alla “zona gialla” il provvedimento già assunto per la zona rossa».

Gli imprenditori chiedono, inoltre, lo slittamento dei termini per il sistema qualità (Soa – Società organismi di attestazione; Durc, Documento Unico di Regolarità Contributiva; Ot24, oscillazione per prevenzione; Bolli CE ecc.) e la sospensione delle rate di mutui e finanziamenti bancari.


EMERGENZA CORONAVIRUS: SOSTEGNO ALLA COMPETITIVITA’

Preso visione dei contenuti dello schema del Decreto Legislativo di prossima pubblicazione e in previsione dell’incontro con Presidente del Consiglio inviamo alcune ulteriori considerazioni.

SOSPENSIONE DI TERMINI E VERSAMENTI

  • Prevedere allungamento termini in relazione evolversi situazione
  • Allargare alla zona gialla o almeno ai territori inseriti nell’allegato 3
  • Nell’art. 8 prevedere inserimento NCC e autobus e più in generale filiera lunga del Turismo
  • Valutare proposta sospensione termini Imposte Locali con una ipotesi di esenzione per IRAP (vedi Decreto Genova)
  • Sospensione adempimenti e termini legati a norme di natura pubblica o privata che hanno un impatto sulle attività (SOA, Certificazioni Qualità, DURC, ecc…)
  • Sospendere anticipazioni IVA
  • Abbattimento accise e oneri di sistema per GAS ed Energia elettrica

INDENNITA’ LAVORATORI AUTONOMI ARTIGIANI E COMMERCIANTI

  • Ci preoccupa l’approccio della sottovalutazione del problema con il riconoscimento, così come prevista dal DPCM, di un’indennità di € 500,00= mese per lavoratori autonomi della zona rossa. Riteniamo necessario che il prossimo provvedimento preveda una indennità (vedi Decreto Genova) in grado di dare una reale copertura del danno del fermo attività.

RICONOSCIMENTO SOSTEGNO IMPRESE DANNEGGIATE

  • A tutte le imprese, comprese quelle della zona rossa, che dimostrano di aver subito un decremento del fatturato rispetto al triennio precedente deve essere riconosciuta un indennizzo pari al 100% del decremento subito (vedi Decreto Genova)

 AMMORTIZZATORI SOCIALI E BILATERALITA’

  • Fermo restando il Protocollo interconfederale del 26.2.20, sarebbe forse più opportuno proporre un intervento nell’immediato della CIGD – anche per un periodo di tempo ridotto (es. 4 settimane) e, a seguire, l’intervento di FSBA. Questo garantirebbe l’auspicata integrazione e contemporaneamente il rispetto dell’Accordo. Tale ipotesi tiene in considerazione i problemi tecnici di FSBA e risposte tempestive. Ottimale sarebbe l’intera copertura CIGD. Siano evidentemente previste risorse adeguate a sostenere tali interventi anche nella zona gialla
  • FSBA per tutte le imprese (priorità zona rossa e allegato 3). Semplificare procedure e migliorare tempistica.
  • SANARTI e Fondartigianato: quali misure prevedere?

CREDITO

  • Rispetto al tema della liquidità che, oggi, appare l’esigenza più significativa per le imprese.
  • La previsione delle misure relative al FCG nel DM di prossima pubblicazione conferma la nostra preoccupazione che, tale intervento, non sia rispondente all’ urgenza che tale situazione merita. Evidenziamo che tale intervento, seppur abbia reso gratuito l’accesso, esclude la classa 5 del rating e conferma gli standard operativi.
  • Rispetto al DM per la zona rossa, si dovrebbe invece prevedere l’eliminazione del rating ed elevare la garanzia al 90% per operazioni dirette.
  • Per quanto riguarda la riassicurazione, che prevede il coinvolgimento dei Confidi per portare al 90% la garanzia, si apre il tema della previsione di Sezione Speciali delle Regioni. Alcuni dati per comprendere meglio la necessità di favorire interventi a portata di MPI e che riguardino, comunque, tutta la zona gialla: nell’operatività del FDG 2019, la quota di impieghi riservata a imprese della zona giallo/rossa di Lodi è di circa 49 mln, di cui 17,8 mln per quelle nella cosiddetta zona rossa; a ciò si contrappongono i 4 miliardi degli impieghi in Lombardia. Quindi, resta di tutta evidenza quanto la portata dell’intervento sia da considerarsi assolutamente limitata nel quadro della più complessiva difficoltà che sta interessando tutte le imprese della Regione. Da questo punto di vista, come già anticipato, stiamo lavorando anche con Regione Lombardia per attivare iniziative di immediata cantierabilità.

Fermi rimangono i temi più generali, ma altrettanto importanti:

  • Piano investimenti e rapido avvio dei cantieri (garantire KM 0 e filiera MPI, frazionamento appalti, deregolamentazione procedure Codice)
  • Pagamenti crediti imprese verso P.A.
  • Regolamentazione del mercato con sorveglianza sui prezzi per evitare manovre speculative (sistema camerale)
  • Codice crisi d’impresa – rinvio applicazione
  • Programmazione comunitaria 2021-2027 ( rivedere misure PON ad esempio attrattività territori)
  • Contrasto alle ripercussioni negative all’ immagine del Paese e iniziative di rilancio del Made in Italy (brand, destinazione, attrattività investimenti, ecc…) in sinergia con le Regioni.