Sono sette le aziende italiane del settore food and beverage che dal 12 al 14 settembre metteranno sul piatto del Warsaw Food Expo 2019 il meglio del Made in Italy alimentare. Quello, per intenderci, che piace non solo a un mercato locale – che nei primi sei mesi del 2018 ha evidenziato un aumento tendenziale dell’import del settore stimato in 441 milioni di euro (fonte: elaborazioni Market Barometer) – ma anche che apre una finestra sui recettivi mercati dell’Est Europa.
La delegazione di Confartigianato Artser, guidata dall’esperto di internazionalizzazione Matteo Campari, sarà composta da imprese storiche provenienti da Varese e dalla Lomellina ma anche da Trieste e dalla provincia di Vicenza: «Si tratta di una selezione di altissimo livello per le quali ci muoveremo con determinazione per intercettare operatori economici legati al mondo del retail e dell’horeca (Hotellerie-Restaurant-Café) sfruttando due assi nella manica – rileva Campari – Innanzitutto l’artigianalità e, a seguire, l’attenzione al prodotto, la cura degli ingredienti e l’attenzione alla clientela rafforzati da una autentica dimensione aziendale familiare». D’altronde, prosegue, «credere in queste iniziative significa credere nella qualità delle produzioni locali».
Si tratta di Cascina Alberona di Mortara (specializzata nella coltivazione di varie qualità di riso e nella preparazione di ricette a base di risotti), Dolcisapori di Varese (pasticceria, biscotteria, dessert freschi e surgelati), F.lli Collivasone di Parona (Offelle di Parona e altre specialità anche locali), Lavana Caffè di Grantola, Loison (panettoni e pandori, veneziana e biscotti al burro), Masè di Trieste (prosciutto cotto Praga e prosciutto cotto Trieste) e Pasticceria Villani di Vigevano (arte pasticcera).
«Nel corso della manifestazione – prosegue Campari – promuoveremo i prodotti alimentari, contatteremo i rivenditori, avremo incontri con i buyer internazionali e coltiveremo relazioni d’affari B2B con operatori provenienti da Germania, Portogallo, Thailandia, Ucraina, Kazakhstan, Olanda e Belgio, per citare i principali».
Il Warsaw Food Expo diventa, così, l’ennesimo tassello in un panorama di eventi fieristici ai quali Confartigianato Artser prende parte con piccole e medie imprese intenzionate a conoscere i trend del proprio settore d’attività ma anche a scardinare i confini dell’asfittico mercato nazionale per guadagnare strada su mercati, come quello polacco, dove non esistono barriere doganali e che dimostrano elevata ricettività rispetto alla produzione nostrana.
I numeri, d’altronde, certificano l’importanza di iniziative come questa: nei primi sei mesi dell’anno il nostro export di alimenti e bevande è cresciuto del 6,9%, a fronte del +2,5% del totale dell’export manifatturiero, portando a 35,3 miliardi (pari al 2% del Pil) il valore, su base annua, delle nostre vendite di food all’estero.
La conferma arriva da uno studio di Confartigianato secondo il quale tra i clienti in crescita di consensi ci sono, tra gli altri, il Giappone, che fa segnare un aumento del 12,5% di acquisti di alimenti made in Italy e gli Stati Uniti con +12,4%. Bene anche Germania (+9,3%), Regno Unito (7,7%), Paesi Bassi (+7,1%) e Francia (+6,6%). Tutti Paesi che troveranno base al Warsaw Food Expo.