La Lituania ha la più numerosa popolazione fra le tre Repubbliche Baltiche e, nonostante la crisi e la conseguente contrazione dei consumi, legate al generale quadro sfavorevole che colpisce anche i principali partner commerciali del Paese, quello lituano rimane un mercato potenzialmente vantaggioso per l’export settoriale italiano.
Nel mercato enogastronomico lituano si registra una tendenza interessante e cioè la sempre maggiore richiesta di prodotti gastronomici gourmet/prodotti di qualità e un crescente interesse verso la dieta mediterranea nonché verso la cultura enogastronomica in generale.
Negli ultimi anni in Lituania si è andata creando una nuova nicchia di consumatori legata a detta tendenza e, malgrado la crisi iniziata nel 2008, questa fascia di mercato sembra avere delle buone prospettive: entrano sul mercato nuovi operatori, diventano sempre più numerosi i negozi specializzati in cibi gourmet, si introducono nuove referenze. Molti operatori del settore enologico, affermatisi come importatori e commercianti di vini, ampliano la loro offerta con olio di oliva extravergine, formaggi, salumi ed altre ricercatezze. Questi prodotti trovano sempre più spazio anche presso la GDO, spinta a proporre ai propri clienti una scelta più diversificata, in quanto i consumatori stanno diventando più esigenti.
Tale tendenza apre il mercato anche ai produttori italiani minori, realtà familiari, specializzate nella produzione di prodotti tipici. Il crescente interesse verso prodotti alimentari di qualità è legato anche al sempre più diffuso interesse verso una alimentazione sana, perciò nel mercato nei prossimi anni dovrebbero trovare sempre più spazio anche i prodotti biologici. Le possibilità di essere presenti e/o espandersi su questo mercato sarà legata all‘offerta di prodotti di sempre migliore qualità e dal buon rapporto qualità-prezzo nonché alla capacità di essere percepiti dai propri partner commerciali come più affidabili rispetto ai produttori dei Paesi concorrenti.
L’Europa UE è la meta principale delle esportazioni italiane di agroalimentare. Secondo i dati del Sistema Informativo Ulisse, il 60% delle richieste del settore agroalimentare italiano, nei primi nove mesi del 2018, sono arrivate dai paesi UE.
Il principale partner commerciale, tra i paesi emergenti, è la Polonia (+9.2% per l’export italiano, e un valore complessivo previsto superiori ai 700 M €).
Sempre nell’area UE, si segnalano le performance positive e più favorevoli della media dei competitori sui mercati emergenti di Lituania (+10.3% per l’export italiano), Estonia (+28.9%) e Ungheria (+9.2% per le vendite italiane.
Bevande
In Lituania la quota dei vini nel segmento delle bevande alcoliche è in rapida crescita e, negli ultimi anni, si nota che la domanda del mercato degli alcolici si indirizza sempre più verso prodotti di migliore qualità e di produzione, dimostrando che i gusti e le tradizioni lituane si sono notevolmente modificati.
Durante gli ultimi due decenni l’assortimento di bevande alcoliche, sia di produzione lituana che importate, presenti sul mercato si è notevolmente ampliato. Nel periodo estivo i lituani prediligono birra e sidro, nei mesi freddi preferiscono il vino. Secondo gli esperti, la rapida crescita del consumo di sidro, cocktails e vino testimonia un cambiamento dei gusti dei consumatori che preferiscono sempre più bevande a minor tasso alcolico.
Si osserva cioè un cambiamento delle abitudini di consumo di alcool ricalcate su modelli dell’Europa occidentale. Tra i prodotti ricercati dal consumatore lituano, soprattutto dalle classi media e abbiente, cominciano a prevalere i vini secchi. Sta cambiando inoltre la scelta di vini dolci e di spumanti, in quanto ultimamente la domanda si indirizza verso prodotti di qualità più elevata rispetto al passato.
La cultura del consumo durante i pasti di vini di qualità vive un forte sviluppo, soprattutto nelle grandi città. In generale un criterio importante nella scelta del vino da parte del consumatore continua ad essere il prezzo. Il prezzo medio viene praticato nei punti vendita dalla GDO è di circa 10,00 €/L, con una concentrazione di circa l’80% del venduto nella fascia di prezzo fino a 5,00 €/L.
Fonte: Ministero degli Esteri
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Matteo Campari
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